Femminicidio di Cologno Monzese, l'assassino di Sofia Castelli chiede scusa "per il disagio"
Udienza a Monza per la morte della 20enne, uccisa a coltellate in casa dall'ex fidanzato Zakaria Atqaoui. Il pm ha chiesto l'ergastolo
"Voglio chiedere scusa alla famiglia e a tutti quelli a cui ho causato disagio". Queste le parole pronunciate in Tribunale da Zakaria Atqaoui, il 23enne reo confesso del femminicidio della sua ex fidanzata, la 20enne Sofia Castelli, avvenuto a Cologno Monzese a luglio del 2023.
La seconda udienza del processo per il femminicidio di Sofia Castelli
Oggi, venerdì 1 marzo 2024, si è tenuta davanti alla Corte d'assise di Monza la seconda udienza del processo a carico dell'assassino. Scortato dalla Polizia Penitenziaria, l'imputato si è presentato in aula, rilasciando spontanee dichiarazioni.
Il pm ha chiesto l'ergastolo
È accusato di omicidio aggravato dai futili motivi, dalla premeditazione e dall'uso del mezzo insidioso, per essere uscito all’improvviso dal suo nascondiglio, l'armadio di casa della giovane. Per entrare nell’appartamento (che il 23enne sapeva essere vuoto in quel momento) aveva utilizzato un mazzo di chiavi prelevato di nascosto nei giorni precedenti, quando si era presentato davanti al palazzo di Cologno, in corso Roma, con l’intento di avere un "incontro chiarificatore".
Il pubblico ministero ha chiesto per lui l'ergastolo.
Le costituzioni di parte civile
I parenti di Sofia Castelli si sono costituiti tutti parte civile nel processo a carico di Atqaoui. Assieme a loro anche la Casa delle donne maltrattate di Milano e Aurora Fiameni, la giovane che dormiva nell’appartamento con la vittima (sua ex compagna di scuola), ma in un’altra stanza, e che non si era accorta di nulla fino all’arrivo dei Carabinieri e della Polizia Locale.