Farmacie comunali messe all'asta

L’Amministrazione dispone l’avviso per la cessione della società partecipata: la gara per la vendita delle 10 rivendite di medicinali parte da 12 milioni di euro

Farmacie comunali messe all'asta
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Quattordici milioni di euro. E’ questa la cifra minima che l’Amministrazione prevede di incassare per la vendita delle farmacie comunali. Soldi che serviranno a ripianare il cospicuo ammontare di debiti verso i fornitori che il Municipio ha accumulato negli anni.

Asta indetta dopo l'ok del Consiglio

La decisione di sacrificare le farmacie è stata ratificata dal Consiglio comunale a fine giugno, in seno alla manovra di risanamento del disavanzo dell’ente.  Oltre a ripianare il "buco" da 21 milioni per le spese correnti, la Corte dei Conti ha infatti imposto al Comune di rimettere in equilibrio la cassa. In poche parole si tratta di trovare 14 milioni di euro per saldare le fatture arretrate verso i fornitori. Per raggiungere questo obiettivo la Giunta ha proposto di mettere in vendita tutte le quote della società Farmacie Comunali Sesto Srl, partecipata al 100% dal Municipio. Soluzione approvata a maggioranza dal Consiglio comunale, con il voto favorevole di Lista Popolare per Sesto e Sesto al Primo Posto (contrari Il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico).

In vendita le 10 farmacie e il magazzino centrale

Sulla scia di quella decisione, nei giorni scorsi è stato approvato l’avviso d’asta pubblica per la cessione delle dieci farmacie comunali e del magazzino centrale in via Carducci. La base d’asta per la vendita a privati delle licenze e dell’avviamento partirà da 12.322.397 euro. Le farmacie saranno cedute all’operatore che effettuerà la proposta di rialzo più alta. Oltre all’importo dell’acquisto della licenza, il privato dovrà anche corrispondere il valore del patrimonio immobiliare delle farmacie, valutato in 2.145.436 euro.

Salvaguardata l'occupazione dei dipendenti

Nell’avviso si precisa che l’acquisto del pacchetto azionario della società prevede anche il passaggio sotto la nuova proprietà dei contratti di lavoro in essere. "Pertanto - recita espressamente il bando - il rapporto di lavoro dei dipendenti in servizio presso la società continuerà con l'acquirente, senza soluzione di continuità".

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