Evasione fiscale da 14 milioni di euro: imprenditore assolto
Era finito al centro di un'inchiesta della Guardia di finanza. Il giudice ha sposato la tesi dei due avvocati

Accusato di un'evasione fiscale da 14 milioni di euro, per un imprenditore è ora finito un incubo. E' stato infatti assolto da tutti i capi di imputazione.
L'indagine condotta dalla Guardia di Finanza
L’attività investigativa della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, aveva fatto emergere un'enorme evasione fiscale perpetrata da una società cooperativa con sede nel Comune di Bresso e base operativa a Milano, attiva, con oltre 300 dipendenti, nel settore dei servizi logistici relativi alla distribuzione delle merci.
In particolare, stando ai rilievi della Polizia giudiziaria, la società aveva utilizzato crediti inesistenti al fine di compensare il proprio ingente debito erariale, realizzando così una evasione di imposta, con correlato profitto illecito, pari a circa 14 milioni di euro.
Il rinvio a giudizio dell'imprenditore
Rinviato a giudizio per rispondere del reato di indebita compensazione, il legale rappresentante della società, l’imprenditore M.F., è stato tuttavia assolto dal Tribunale di Milano, che ha condiviso in pieno la tesi difensiva prospettata dai legali dell’imputato: gli avvocati Alfredo Foti del Foro di Roma e Francesco Bruni del Foro di Milano (nelle foto). Quest'ultimi hanno sin da subito sostenuto la totale estraneità del loro assistito rispetto alle contestazioni mosse dall’ufficio della Procura.
La tesi difensiva dei due avvocati
Secondo i due penalisti, infatti, l’intera istruttoria dibattimentale aveva consentito di acclarare la totale disconoscenza, da parte dell’imprenditore, delle operazioni fiscalmente illecite realizzate, a sua insaputa, dallo studio di consulenza incaricato della gestione contabile e tributaria dell’azienda. Sia la mancata prova dell’elemento soggettivo in capo all’imputato, sia la sussistenza della speciale causa di esclusione della punibilità dell’errore determinato dall’altrui inganno, avrebbero dovuto legittimare una sentenza assolutoria in favore del proprio assistito.
L'assoluzione
E così è stato. Le tesi giuridiche dei due avvocati sono infatti state condivise anche dal Tribunale che, in conclusione del complesso processo, ha assolto l’imprenditore da tutti i capi di imputazione allo stesso contestati.
"La soddisfazione, oltre che evidentemente all’esito assolutorio in favore dell’assistito, afferisce parimenti alla scrupolosa attenzione con cui il Tribunale di Milano, chiamato a giudicare su illeciti tributari da ben 14 milioni di euro, ha sottoposto a un'obiettiva disamina sia le plurime risultanze istruttorie che le complesse questioni giuridiche sollevate". hanno c0mmentato i legali.