La sentenza

Era rimasto coinvolto nell'omicidio Stucchi di Pessano, ora è stato assolto

Uno degli allora minorenni implicati nella rissa è stato dichiarato innocente dal Tribunale, che l'ha riconosciuto estraneo ai fatti

Era rimasto coinvolto nell'omicidio Stucchi di Pessano, ora è stato assolto
Pubblicato:

E’ stato assolto con formula piena uno dei ragazzi coinvolti a vario titolo nell'omicidio di Simone Stucchi, il 22enne di Vimercate assassinato a Pessano con Bornago.

E' di Pessano uno dei giovani assolti dal Tribunale dei minori per l'omicidio Stucchi

"Innocente". Questa la sentenza del Tribunale dei minori che ha riconosciuto estraneo ai fatti uno dei ragazzi accusati di aver partecipato all’omicidio del 22enne di Vimercate Simone Stucchi.

Una barbarie che è difficile dimenticare, che ha avuto luogo proprio a Pessano il 29 settembre 2021, presso il parco Giramondo.
Se già quattro maggiorenni sono stati condannati in seguito al procedimento con rito abbreviato e con loro altri due allora minorenni, precisamente di 15 e 17 anni, che avevano materialmente partecipato all’omicidio, spingendo il coltello nel cuore di Simone, per M.S. le cose sono andate diversamente.

Anche lui all’epoca in cui si è consumato l’assassinio era minorenne. Adesso, invece, ha 19 anni e può finalmente rivendicare la propria estraneità ai fatti, che ha sempre sostenuto il suo avvocato difensore, Marco Pescara, il quale ha preferito procedere con rito ordinario.

Non ha preso parte alla rissa

M.S. non ha partecipato alla rissa e non ha concorso all’omicidio di Stucchi. Questo è quanto ha sentenziato il Tribunale, nonostante l’accusa avesse chiesto almeno di considerare la sua partecipazione alla lite violenta.

Stando alla ricostruzione dei fatti emersa nel corso del processo e alle dichiarazioni, il ragazzo si sarebbe da subito professato innocente, in quanto avrebbe semplicemente prestato soccorso a un amico, anche lui minorenne all’epoca dei fatti. Avrebbe persino atteso l’arrivo di un familiare del ragazzo ferito, l’autoambulanza e i Carabinieri senza scappare dal momento che si reputava estraneo a quanto accaduto. Ha subito affermato che non avrebbe neppure preso immediatamente coscienza del fatto.

M.S. aveva trascorso, prima della sentenza di assoluzione, un periodo in permanenza domiciliare, in esito all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti e di altri quattro allora minori. Solo con la sentenza di martedì 30 maggio 2023 M.S. si è liberato dalle accuse.

Un trauma che l'ha fatto diventare grande

Il legale si è detto soddisfatto dell’esito del procedimento, pur nel rispetto per i familiari della vittima, che da mesi stanno continuando a rivivere la sera che ha strappato loro il figlio in sede giudiziaria. Questa la dichiarazione dell'avvocato:

In questo caso l’iter dibattimentale è servito sia dal punto di vista processuale avvalorando l’importanza del contraddittorio e della trasparenza dialettica in una situazione così delicata, sia dal punto di vista educativo. Ha consentito al mio assistito di comprendere, pur soffrendo la propria posizione di imputato, l’importanza di affrontare con senso di responsabilità e fiducia anche il processo, per il corretto accertamento dei fatti.

Seguici sui nostri canali