Giudiziaria

Entra in Municipio e spacca tutto con una catena, la Procura chiede l'archiviazione

L'Amministrazione comunale di Cologno Monzese si è opposta alla scelta del pm. Ora la palla passa al gip

Entra in Municipio e spacca tutto con una catena, la Procura chiede l'archiviazione
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Davanti a un "no" a seguito dell’ennesima richiesta di un aiuto economico, era uscito dagli uffici dei Servizi sociali ospitati nella sede distaccata del Comune di Cologno Monzese, in via Petrarca. Salvo poi rientrarvi, dopo aver recuperato in strada una grossa catena di ferro con la quale aveva iniziato a colpire e spaccare ciò che gli si presentava davanti. Il tutto sotto gli occhi terrorizzati delle dipendenti, che intanto si erano chiuse dentro le stanze per sfuggire al "raid".

Danneggiamenti in Comune, la Procura chiede l'archiviazione

A distanza di circa un anno e mezzo dall’episodio di violenza (era l'autunno del 2022), la Procura di Monza ha chiesto l’archiviazione del fascicolo a carico colognese 56enne resosi protagonista (in negativo) di quanto accaduto.

Provvidenziale si era dimostrato l’intervento degli agenti della Polizia Locale, che avevano riportato la situazione nei ranghi della normalità e denunciato a piede libero l’uomo per danneggiamento aggravato e l’uso di oggetti atti a offendere.

La Giunta non ci sta: presentata l'opposizione

Pochi giorni fa la Procura brianzola ha notificato a Villa Casati (parte offesa) l’avviso con il quale è stata comunicata la richiesta al gip del Tribunale del sostituto procuratore, titolare del fascicolo, di archiviare il procedimento penale a carico del colognese.

Di diverso avviso l’Amministrazione comunale, che invece - per decisione della Giunta guidata dal sindaco Stefano Zanelli - ha scelto di presentare un’opposizione alla richiesta di archiviazione, chiedendo la prosecuzione delle indagini preliminari e dando mandato agli uffici di nominare un avvocato.

L'uomo è seguito dai Servizi sociali

Le condizioni socioeconomiche del 56enne, senza una dimora fissa a seguito di uno sfratto, erano precarie e ben note ai Servizi sociali. Il suo intento, il giorno del parapiglia, era di ottenere un sostegno di tipo finanziario, ma non essendoci le condizioni per poterlo erogare (come avviene a un bancomat) le dipendenti non avevano potuto far altro che negarglielo.

A quel punto, in uno scatto d’ira, il colognese era uscito dagli uffici di via Petrarca, aveva recuperato sulla pubblica via l’arma impropria ed era risalito, iniziando a urlare e a mandare in frantumi gli arredi e le porte dei Servizi sociali. Per fortuna non ci furono feriti.

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