L'annuncio

Emergenza Coronavirus, il premier Conte chiude tutte le attività produttive non necessarie in Italia

Le nuove misure più restrittive per fermare il contagio sono state annunciate ieri, sabato 21 marzo 2020 in tarda serata e in diretta. A breve dovrebbe essere emanato un decreto ad hoc.

Emergenza Coronavirus, il premier Conte chiude tutte le attività produttive non necessarie in Italia
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Dopo gli appelli dei medici, delle Regioni, delle confederazioni sindacali e dei rappresentanti delle opposizioni il premier Giuseppe Conte ha varato misure ancora più restrittive per arginare l'emergenza Coronavirus.

Emergenza Coronavirus,  Conte annuncia misure ancora più restrittive

Nella tarda serata di ieri, sabato, 21 marzo 2020 il premier Giuseppe Conte ha varato nuove misure, ancora più restrittive, per contenere il contagio da Coronavirus. L'annuncio è stato dato dopo che per tutta la giornata medici, sindacati, i presidenti delle Regioni più colpite dall'epidemia e le forze d'opposizione avevano chiesto al Governo azioni ancora puù drastiche. Di fatti, molte Regioni, come la Lombardia avano già preso misure più drastiche.

Chiuse le attività produttive non necessarie in tutta Italia

"Chiudiamo ogni attività produttiva non "necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali", ha annunciato il primo ministro, che ha garantito che resteranno aperti i supermercati, i negozi di alimentari e quelli di prima necessità, tra l'altro, prevedere restrizioni negli orari. Resteranno aperte anche le farmacie e le parafarmacie, saranno garantiti i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari, i servizi pubblici essenziali, come i trasporti, e le attività connesse a quelle essenziali. E al di fuori di queste ultime sarà garantito solo il lavoro in smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale.

Farmacie, tabacchi e supermercati resteranno aperti

Resteranno aperte tutte le filiere ritenute essenziali, legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale e a quello dei trasporti. Chiudono quasi tutte le attività legate alla Pubblica Amministrazione: restano di fatto aperti gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione. Rimarranno attive le industrie alimentari, di bevande e la filiera agro alimentare e zootecnica. Saranno aperte edicole e tabaccai, oltre ai servizi di informazione.

Il provvedimento resterà in vigore fino al 3 aprile. Per ulteriori specifiche bisogna attendere la sua emanazione.

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