Edicolante stalker incubo per una coppia di coniugi: chiesti 3 anni di carcere
Le conclusioni della Procura nell'ambito del processo che vede come imputata una 38enne e parti lese marito e moglie di Brugherio

È stata chiesta una condanna a tre anni di reclusione una 38enne, ex edicolante di Monza, accusata di stalking nei confronti di una coppia di coniugi di Brugherio.
Chiesti 3 anni di carcere per l'edicolante stalker
Si attende la sentenza a ottobre, per una vicenda che aveva portato il Tribunale del capoluogo brianzolo a emettere, nell’autunno del 2021, la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla coppia, visto che i presunti atti persecutori sarebbero proseguiti anche dopo la prima querela presentata dalle vittime.
L’esercente sotto accusa sarebbe piuttosto abile nell’uso degli strumenti tecnologici. Le molestie sarebbero cominciate nel 2018 attraverso i canali social, per motivi - sembra - di risentimento personale contro l’uomo.
Il crescendo di messaggi e mail
Il primo atto sospetto, però, sarebbe avvenuto attraverso un semplice sms ricevuto sul telefono del professionista, nel quale si facevano riferimenti a una presunta dipendenza da chat della compagna dello stesso. Altri messaggi dello stesso tenore hanno cominciato ad arrivare via mail da indirizzi di posta elettronica sconosciuti, riferibili a domini Internet stranieri. Questo a febbraio 2018.
A partire dal mese successivo, lo stesso tipo di comunicazioni avrebbero iniziato a intasare il telefono e la casella di posta della donna.
Inviati anche fotomontaggi a sfondo sessuale
"Ai miei contatti e alle mie amicizie arrivavano fotomontaggi a sfondo sessuale, frasi oscene, insulti - ha raccontato in aula durante l’istruttoria - C’era scritto che ero una rovina famiglie, e altre cose irripetibili".
Le venivano riferite notizie su fantomatiche relazioni clandestine e tradimenti del marito, con molte informazioni relative alla vita privata della coppia, a partire dagli spostamenti e le trasferte lavorative dell’uomo.
"Dopo che ho presentato denuncia, mentre ero fuori con il cane, dall’altra parte della strada si era presentata questa persona che aveva cominciato a urlare e a rivolgermi altri insulti", ha testimoniato una delle vittime.
La brugherese, inoltre, veniva tartassata di richieste di amicizia su Facebook da profili sconosciuti. Secondo le accuse, queste identità digitali rappresentavano un escamotage per "carpire informazioni o appropriarsi di immagini", allo scopo poi di creare "fotomontaggi offensivi da riutilizzare nelle mail".
Ecco perchè non metto mai immagini personali sui social, qualcuno si lamenta perchè non ci metto la faccia ma come si fa a fidarsi?