E' stato sacerdote a Pessano, Pozzo e Vignate: addio a don Franco Passoni
Il prete si è spento ieri, dopo 52 anni di servizio, che ha deciso di portare avanti fino all'ultimo nella sua Velasca
Don Franco Passoni ha portato avanti la sua missione all'insegna della fede e della dedizione al prossimo per oltre cinquant'anni, passando anche da Pessano, Vignate e Pozzo d'Adda. Ieri, lunedì 13 marzo 2023, si è spento a Velasca.
Pessano, Pozzo e Vignate piangono don Franco Passoni
Aveva deciso di dedicarsi alla guida dei fedeli seguendo la propria vocazione, e ha portato avanti questa missione fino all'ultimo dando anima e corpo alla sua Velasca e a tutta la comunità pastorale di Vimercate, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, rinunciando addirittura all'ultimo ciclo di terapie.
Prima di Vimercate, però, il sacerdote aveva prestato servizio anche in mezza Martesana, stringendo legami profondi a Vignate, poi a Pessano con Bornago e infine a Bettola di Pozzo d'Adda.
Era stato ordinato 52 anni fa
Dalla sua ordinazione sono trascorsi più di cinquant'anni.
Nato nel '45 a Morozzone in provincia di Varese, il prete, terzo di nove fratelli, da giovane aveva seguito la chiamata entrando in seminario, e il suo percorso aveva raggiunto il culmine il 26 giugno 1971, quando era stato ordinato sacerdote dall'arcivescovo Giovanni Colombo, ad appena 26 anni.
Per il 50esimo aveva raccontato la sua malattia
Nel giugno del 2021, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni di sacerdozio, don Franco Passoni durante l’omelia davanti ai fedeli aveva ripercorso la sua carriera da sacerdote, parlando apertamente anche della sua malattia.
Pensavo di iniziare la predica dicendo: cinquant’anni e non sentirli, ma mi sono detto che in realtà gli anni me li sento tutti. In quest'ultimo biennio la malattia mi ha buttato a terra tante volte. Ora cerco di fare quello che posso, per il resto se la cavano bene anche senza di me.
Pur consapevole della gravità delle sue condizioni, don Franco aveva deciso di proseguire fino a quando le forze gliel’avessero consentito, rinunciando persino alle cure. E aveva deciso di restare nella sua casa di Velasca, proprio di fronte alla chiesa, dove è spirato.
Nel fine settimana l’ulteriore aggravamento delle sue condizioni non ha lasciato scampo. A darne notizia erano stati gli altri sacerdoti durante le funzioni del weekend, nelle quali hanno invitato tutti a pregare per il loro amato sacerdote.