Dopo il sequestro del missile perquisizioni anche a Peschiera Borromeo

Operazione "Matra": anche l'Fbi sta indagando sulla compravendita di armi.

Dopo il sequestro del missile perquisizioni anche a Peschiera Borromeo
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Dopo l'incredibile sequestro del missile da guerra, ci sono state numerose perquisizioni nell'ambito dell'inchiesta. E gli investigatori della Digos sono arrivati anche a Peschiera Borromeo. E' l'operazione soprannominata "Matra" (dal nome del missile).

Sequestro del missile

Il missile era stato rinvenuto qualche giorno fa a Rivanazzano Terme in un capannone.  La Digos della Questura di Torino, nei giorni scorsi (come scrivono i nostri colleghi del Giornale di Pavia), a seguito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, ha eseguito diverse perquisizioni delegate con la collaborazione di colleghi di Varese, Pavia, Novara e Forlì. L’operazione ha portato all’arresto di Fabio Del Bergiolo, di anni 60, per la detenzione, presso la propria abitazione di Gallarate, di un ingente quantitativo di armi da guerra (tra cui fucili di assalto e mitra) e di armi comuni da sparo, di provenienza perlopiù austriaca, tedesca e statunitense.

Missile sequestrato

Nel medesimo contesto operativo la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto Alessandro Michele Aloise Monti, svizzero di anni 42, e Fabio Amalio Bernardo, di anni 51, entrambi responsabili di detenzione e messa in commercio di un missile aria/aria in utilizzo alle forze armate del Qatar.

I combattenti italiani

L’attività di polizia giudiziaria, iniziata nel luglio 2018 anche con l’attivazione di intercettazioni telefoniche e telematiche, trae origine dalle attività di alcuni combattenti italiani con ideologie oltranziste evidenziatisi in passato per aver preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass. Nell’ambito di tale attività, sono stati riscontrati diversi contatti tra uno dei predetti miliziani ed un esperto di armi che proponeva l’acquisto, per conto terzi, di un missile del quale venivano trasmesse anche alcune foto tramite la messaggistica whatsapp.

L’arsenale

Gli ulteriori riscontri investigativi hanno consentito di individuare, successivamente, il vero intermediario della vendita, ovvero Del Bergiolo, ex funzionario doganale con precedenti di polizia, che, dopo un’intensa attività investigativa anche con pedinamenti, è stato sottoposto a perquisizione. Nella sua abitazione, infatti, è stato trovato un vero e proprio arsenale di armi da guerra e comuni da sparo illegalmente detenute, tra cui fucili da guerra, mitragliatrici, fucili da cassa, pistole, baionette e munizioni varie. Trovati anche diversi stemmi e cartelli con simbologie naziste (tra cui svastiche e riferimenti alle Waffen-SS).

Ulteriori perquisizioni

Nelle ultime ore si è appreso che sulla vicenda sta indagando anche l'Fbi americana. E sono state eseguite nuove perquisizioni in abitazioni e depositi di materiale militare a Peschiera Borromeo, Sesto Calende e Castelletto Ticino, oltre che a Massa. Sono stati trovati nuovi elementi che stanno aiutando gli inquirenti a ricostruire la filiera della compravendita. Non è ancora chiaro se a Peschiera sia stato sequestrato del materiale.

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