Dopo il maxi incendio, ora a Novegro si contano i danni
Le fiamme sono state domate, ma l'emergenza non è ancora rientrata e l'intera città si stringe attorno alla comunità dei giostrai
Dopo il pomeriggio di terrore di ieri, venerdì 27 maggio, quando un incendio è divampato in via Dante tra gli stabili appartenenti ai giostrai, ora a Novegro è tempo di contare i danni.
Il maxi incendio
Non sono ancora state accertate le cause dell'incendio che ieri, venerdì 27 maggio, è divampato nell'area dove vivono i giostrai di Novegro, molti dei quali lavorano nel Luna park adiacente, in via Rivoltana. Quello che è certo è che dalle 14.47 due automediche, quattro ambulanze, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Locale e Protezione civile hanno lavorato senza sosta per arginare il fuoco e soccorrere le persone coinvolte.
L'incendio pare essersi generato in una parte dell'area che confina con un benzinaio, forse all'interno di una roulotte o di un bungalow. Le fiamme avrebbero poi iniziato a diramarsi avviluppando anche alcuni alberi che fiancheggiano le residenze, dando poi origine al rogo e alla colonna di fumo visibile anche da lontano. Il fuoco, inarrestabile, ha raggiunto anche alcune bombole di gas che, esplodendo, hanno reso il maxi-incendio ancora più impietoso.
Pompieri e giostrai residenti si sono subito adoperati per portare i contenitori rimanenti al sicuro, lontano dalle fiamme. Intanto, lungo tutta via Rivoltana gli esercenti offrivano soccorso e cercavano di sostenere i cittadini, intossicati dal fumo e sconvolti davanti alla vista delle loro case andare a fuoco. Molte delle persone che abitano in via Dante ora non si occupano più del Luna park e hanno trovato lavoro in ditte della zona. Per questi il ritorno a casa ieri pomeriggio è stato traumatico.
Lo svincolo della rotonda che porta in via Rivoltana è rimasto chiuso fino a poco dopo le 18, quando le autorità hanno lentamente riaperto al traffico la strada.
Feriti e sfollati
Ambulanze e operatori hanno visitato dieci persone che necessitavano di accertamenti, tre di loro sono rimaste intossicate dai fumi e trasportate in ospedale in codice giallo. In totale si parla di una ventina di strutture andate completamente a fuoco. Molte famiglie venerdì sono state ospitate da parenti e amici, mentre la parrocchia ha messo a disposizione anche Casa Mamre, l'ex canonica della chiesa di Santo Stefano.
L'intervento del sindaco
Tante le parole di solidarietà da parte dei cittadini, che hanno parlato di una "piccola comunità amata e rispettata", che non merita di essere ignorata quando l'emergenza accennerà a rientrare.
L'Amministrazione ha seguito attentamente lo svolgersi della situazione dall'unità di crisi della Polizia Locale di Segrate.
Oggi pensiamo alla gestione dell'emergenza, domani, come già stavamo facendo, al futuro di quell'area. Grazie all'intervento dei vigili del fuoco, della protezione civile, dei mezzi di soccorso del 118, della polizia locale e dei carabinieri il rogo è stato contenuto, ma i danni a diverse abitazioni sono ingenti.
Questo le parole del sindaco Paolo Micheli, che ha affidato ai social due aggiornamenti sulla tragedia, ringraziando anche quanti sono intervenuti per domare l'incendio.