Dissequestro per Straberry, dopo l'inchiesta sul caporalato
Il fondatore Guglielmo Stagno D'Alcontes rimane indagato. L'azienda di Cassina de' Pecchi specializzata nella produzione delle fragole sarà affidata a due co-amministratori.
Straberry, l'azienda agricola di Cassina de' Pecchi finita nell'occhio del ciclone in agosto per lo sfruttamento dei braccianti agricoli, è stata dissequestrata. Torna dunque nelle disponibilità della proprietà, in particolare del fondatore Guglielmo Stagno d’Alcontres.
Inchiesta sul caporalato
Quest'ultimo tuttavia rimane indagato e quindi non avrà potere decisionale. Saranno due co-amministratori ad averlo. L'indagine riguarda lo sfruttamento illecito della manodopera agricola a danno di circa cento lavoratori di origine africana. Questi, secondo quanto emerso, erano obbligati a prestare estenuanti turni di oltre 9 ore giornaliere, ma ricevevano una paga oraria di 4,50 euro, nettamente inferiore a quella minima prevista dal contratto collettivo nazionale.
Ripristinata la legalità
Nel frattempo l'azienda è rimasta nelle mani dell'amministratore giudiziario Vincenzo Paturzo, che ha ripristinato le condizioni di legalità lavorative, non solo economiche. Quest'ultimo ha siglato pochi giorni fa un accordo sindacale che ha stabilizzato le condizioni contrattuali dei braccianti. Nel frattempo si è occupato della vendita del prodotto, soprattutto costituito dalle fragole, ma anche da altri frutti di bosco. Dei tre marchi della grande distribuzione che si rifornivano a Cassina, due hanno lasciato. La produzione (limitata in questo periodo) è continuata con frutti venduti senza logo grazie anche a un nuovo acquirente. Paturzo rimarrà per il controllo giudiziario.