Decathlon Basiano: protesta silenziosa dei lavoratori
Al presidio hanno partecipato un centinaio di dipendenti

Lo sciopero ha interessato il polo logistico di Basiano ieri, lunedì 3 marzo 2025. A "parlare" solo uno striscione con la scritta, "Quindi abbiamo urlato forte ma il nostro disagio l'avete fatto cadere nel vuoto".
Protesta silenziosa alla Decathlon
Una protesta silenziosa. E' quella che hanno organizzato ieri, lunedì 3 marzo 2025, i dipendente della Decathlon di Basiano. A "parlare" è stato solo uno striscione esposto all'esterno del polo logistico con la scritta "Quindi abbiamo urlato forte ma il nostro disagio l'avete fatto cadere nel vuoto".
Al presidio hanno partecipato un centinaio di dipendenti, che hanno manifestato in forma silenziosa, senza cori né slogan, come a significare che, da parte dei lavoratori, non ci sono più parole rispetto ai comportamenti manifestati dell'azienda.
In una nota le organizzazione sindacali hanno osservato come in un periodo già molto teso dal punto di vista sindacale, vista la difficoltà del lavoratori ad ottenere un contratto integrativi, si sia aggiunto da parte di Decathlon una forte pressione sui lavoratori che si è tradotto in un clima all'interno del deposito a tratti invivibile.
Secondo i sindacati ci sarebbero state lettere di contestazione immotivate, atteggiamenti al limite del ritorsivo e colloqui ad personam che, stando ai lavoratori, hanno addirittura richiesto l'intervento in due casi del personale medico.
Clima teso
Il clima è complessissimo e teso, ben al di sopra delle normali dinamiche di relazione gerarchiche insite nel mondo del lavoro
hanno spiegato Alice Romano della Filcams Cgil e Roberto Ciccarelli della Uiltucs Uil.
Secondo i sindacati la situazione alla Decathlon sarebbe difficile da diverso tempo, con già 56 ore di sciopero tra il 2024 e il 2025. Tra i motivi di tensione indicate dalle organizzazioni dei lavoratori il fatto che il 75% del personale presti la sua opera con un part time "involontario" con contratti da 18 o 24 ore settimanali. Senza contare il discorso ferie, bloccate in dicembre, e l'eccessiva flessibilità richiesta ai lavoratori con conseguenti difficoltà a organizzare la vita privata.
Le Organizzazioni sindacali hanno anche chiesto all'azienda di devolvere la giornata di sciopero alla famiglia di un loro collega scomparso di recente.