Dal furto di veicoli allo spaccio passando per lo sfruttamenti della prostituzione: in dieci finiscono nei guai
Le indagini hanno preso il via nel novembre 2020. Coinvolte anche le province di Bergamo e Milano
Furto di veicoli, riciclaggio e autoriciclaggio, sfruttamento della prostituzione e spaccio: dieci le persone nei guai.
Dal furto di veicoli allo spaccio passando per lo sfruttamenti della prostituzione: in dieci finiscono nei guai
Nelle prima ore di questa mattina, martedì 14 maggio 2024, nelle province di Brescia, Bergamo e Milano, la Compagnia Carabinieri di Chiari ha dato esecuzione a misure cautelari personali e patrimoniali, emesse dal GIP di Brescia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di dieci persone ritenute presunte responsabili a vario titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di veicoli e di ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio, nonché di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Dieci misure cautelari così suddivise
10 misure cautelari personali nei confronti di:
- 5 indagati in carcere
- 2 indagati gli arresti domiciliari
- 3 sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria
Misure patrimoniali consistenti nel sequestro dei seguenti beni di proprietà degli indagati utilizzati per la commissione dei reati:
- beni aziendali di una società (officina meccanica)
- 2 appartamenti.
L'indagine partita nel novembre 2020
L’attività di indagine, come riporta Prima Brescia, avviata nel novembre 2020 a seguito di un arresto in flagranza del reato di furto di veicoli, eseguito dal NORM della Compagnia di Chiari, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, ritenuti a vario titolo presunti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di auto, moto e furgoni commerciali, commessi nelle province di Brescia, Bergamo e Milano.
I veicoli, frutto di furti, venivano ricettati prevalentemente attraverso lo smontaggio in pezzi in un’officina riconducibile agli indagati, per la successiva immissione nel mercato clandestino dei pezzi di ricambio. Inoltre, nel corso delle indagini, sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico di alcuni degli indagati anche per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.