Dagli Stati Uniti per studiare… PizzAut
Acampora: "Un gruppo di ricercatori che si occupa di Autismo vuole girare un documentario sul lavoro che stiamo facendo".
PizzAut è anche questo. E’ qualcosa che non ti aspetti. E di certo non se lo aspettava il suo fondatore, Nico Acampora, assessore di Cernusco sul Naviglio, che giovedì 18 febbraio 2021, ha ricevuto una email che ha dovuto rileggere – come lui stesso ammette – ben 17 volte per capire che era reale.
Ma che è successo? Lo racconta proprio Acampora in un post sulla pagina Facebook dedicata a quella meravigliosa avventura che si chiama PizzAut, un’idea piano piano trasformatasi in un’opportunità meravigliosa di inclusione e di vita per tanti ragazzi autistici che oggi lavorano nella pizzeria di Cassina De Pecchi, apprezzatissima dai clienti.
Dagli Stati Uniti per studiare un progetto nato in Brianza… è PizzAut
“Non so bene come scriverlo, perchè l’emozione è talmente grande che sono confuso. Sono Confuso e Felice, come direbbe quella grande poetessa nata nel secolo scorso che risponde al nome di Carmen Consoli – scrive Nico Acampora su Facebook. Ci provo, Provo a raccontare in sintesi la mail che ho ricevuto oggi dagli Stati Uniti (che già che ci scrivano dagli Stati Uniti è un storia assurda e bellissima). La mail americana, che ho tradotto con Google Traslete perchè purtroppo sono ignorante, è stata inviata dal New Jersey…è stata inviata da un gruppo di ricercatori che si occupa di Autismo che vorrebbero partire dagli Stati Uniti e venire in Italia, e precisamente a Cassina de’ Pecchi, per girare un documentario sul progetto PizzAut, sul ristorante, sul truck food e sul lavoro che stiamo facendo con i nostri fantastici ragazzi” Ecco ve l’ho raccontato…e vi giuro che faccio fatica a crederci e che per questo ho riletto la mail ormai 17 volte…”
Negli Stati Uniti l’autismo è un problema diffuso
Negli Stati Uniti – spiega Acampora – secondo gli studi più recenti la prevalenza dell’autismo è di un bambino ogni 54 nati… “Se possiamo essere utili anche solo un pochino ai nostri ragazzi che abitano oltreoceano saremo felicissimi e confusi nel farlo” – aggiunge.
Insomma una ulteriore conferma che il progetto PizzaAut è davvero qualcosa di nuovo, unico e speciale. Qualcosa che ha preso forma con tanta fatica e che adesso inizia a dare i propri frutti e a suscitare il giusto interesse, anche fuori dai confini nazionali. D’altronde, come detto qualche giorno fa dallo stesso Acampora, nessuno aveva detto che sarebbe stato facile…
“…A proposito di PizzAut gli “esperti” mi avevano detto che non sarebbe stato possibile…che sarebbe stato difficile come scalare una montagna a mani nude…e avevano ragione loro, le difficoltà non mancano…ma se oltre alle competenze metti anche amore, anima e corpo la scalata può diventare magica…”