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Coronavirus: Segrate piange altri tre morti, c'è anche il nonno vigile Giuseppe

Sale a sei il numero dei decessi in città. L'appello del sindaco.

Coronavirus: Segrate piange altri tre morti, c'è anche il nonno vigile Giuseppe
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Si chiamava Giuseppe Belviso ed era uno di quei preziosissimi volontari che (fino a quando è stato possibile farlo) accompagnavano i bambini di Segrate a scuola. Al loro ritorno, però, i piccoli segratesi non lo troveranno con la sua pettorina a far loro attraversare la strada. Perché Belviso si è spento, ennesima vittima in Martesana del Coronavirus. Insieme a lui Segrate piange altre due vittime, che portano a sei il numero dei decessi.

Segrate piange il nonno vigile Giuseppe

Ecco il commosso ricordo del sindaco Paolo Micheli, che ha aggiornato la situazione, sempre più drammatica. I

l Coronavirus ci ha portato via il nonno vigile Giuseppe Belviso. Una perdita che priva l'intera comunità segratese di una bellissima persona. Rivolgo il mio cordoglio e quello della città ai familiari e agli amici. Lo ricorderemo sempre con grande affetto, in divisa come ritratto nella foto. In particolare lo ricorderanno i bambini, le mamme, i papà e i nonni della scuola elementare di via De Amicis che aiutava nell'attraversamento della strada ormai da una decina d'anni.

Un bilancio drammatico

Questa notizia così difficile da comunicarvi arriva insieme all'aggiornamento quotidiano dell'ATS che mi informa che, oltre al nonno vigile altri due nostri concittadini sono deceduti. Segrate si stringe in un abbraccio anche attorno ai parenti di questi nostri due cari concittadini. Un dramma che pare non avere fine: ad oggi è arrivato a sei il numero di nostri concittadini vittime del Coronavirus. Si aggrava anche il bilancio delle persone che sono risultate positive che si aggiorna con tre nuovi casi, fortunatamente ci sono anche tre segratesi dimessi e in via di guarigione dopo il ricovero in ospedale.

Un appello sempre più forte

Ogni giorno viviamo con ansia quello che è diventato un vero e proprio bollettino di guerra, con un nemico invisibile e ancora molto forte, che siamo tenuti a combattere tutti insieme. Rinnovo l'accorato appello: RESTIAMO A CASA!

In queste ore per fortuna mi accompagnano i vostri messaggi, tantissimi e bellissimi. Mi scrivete in tanti per chiedermi come sto e anche per partecipare dell'esperienza tremenda ed angosciante che stiamo vivendo.

Quello che mi state raccontando è il rendersi conto che nulla è più scontato. Ossia che tutto è dono: dal risveglio del mattino, al saluto ai propri familiari, a ogni piccolo risvolto della giornata che per alcuni, come mia moglie che rimane in casa tutto il giorno da sola con le bimbe, è tutta da riempire. Per altri, come i nostri medici, infermieri, personale ospedaliero e volontari in prima linea, ancora più impegnativa di prima. Grazie per i vostri messaggi!

Questo periodo di sospensione della nostra vita ci sta trasformando radicalmente. Genera stupore, solidarietà, ci fa capire quelle che per noi sono davvero le persone importanti che oggi non possiamo abbracciare. Ma in questo momento ogni messaggio che ci arriva su WhatApp ci racconta ancora di più di quanto potrebbe fare un abbraccio.

Oggi ho chiamato un nostro concittadino anziano che si trova in ospedale. Mi ha detto: "Signor Sindaco, ho paura per la mia famiglia". Ho risposto a lui quello che ripeto a tutti: non vi lasceremo soli. Fosse anche l'ultima cosa che faremo. Istituzioni, personale sanitario, forze dell'ordine e volontari. Siamo qui per costruire una grande rete di sicurezza per tutte le persone in difficoltà. Abbiamo istituito un numero unico dedicato a chi ha bisogno. Chiamateci allo 0226902216. Ne usciremo solo assieme, arricchiti da una nuova consapevolezza civile: riconoscere che siamo tutti fragili e che la vita è un dono, risolverebbe tante divergenze e discussioni inutili.

Forza Segrate!

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