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Coronavirus: posso spostarmi? Alcune domande frequenti e le risposte

Posso muovermi per lavoro? Le pizzerie possono fare consegne a domicilio? I trasporti possono viaggiare? Ecco le risposte.

Coronavirus: posso spostarmi? Alcune domande frequenti e le risposte
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Tutta Italia è diventata "zona protetta" a seguito del decreto annunciato ieri sera, lunedì 9 marzo 2020, dal premier Giuseppe Conte. Anche nei nostri territori impazzano la psicosi e l'incertezza. Qui di seguito alcune delle domande più frequenti e le relative risposte per interpretare al meglio le prescrizioni con cui dovremo convivere fino al 3 aprile.

Coronavirus, domande e risposte

Cosa si intende per "evitare ogni spostamento di persone fisiche? Posso andare al lavoro?"

È richiesto di evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l'acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. E` comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti. È previsto anche il "divieto assoluto" di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.

Se mi sono spostato nella zona 2 prima dell'entrata in vigore del Dpcm e abito o lavoro nella zona 1 posso fare rientro?

Sì, in entrambi i casi. Posso fare "avanti e indietro" solo per esigenze lavorative.

Ci si può spostare all'interno della zona 1? Per esempio, da Milano posso andare a Venezia?

Sì, per i motivi già menzionati: di lavoro, di salute e per situazioni di necessità.

Ci sono limitazioni negli spostamenti per chi accusa sintomi da infezione respiratoria e febbre sopra i 37,5°?

In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.

Cosa significa "comprovate esigenze lavorative"? Come fanno i lavoratori autonomi a dimostrarle?

È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. "Comprovate" significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite un'autodichiarazione vincolante di cui alla FAQ n. 1 o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l'adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.

Ci saranno posti di blocco per controllare il rispetto della misura?

Sì, ci saranno controlli, ma non essendo più prevista una "zona rossa", non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell'ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, potranno vigilare sull'osservanza della regola.

Sono previste limitazioni per il transito delle merci?

No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono entrare e uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un'esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può dunque entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all'interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

Esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea?

No. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l'attività svolta è considerata esigenza lavorativa.

Ristoranti e pizzerie possono fare consegne a domicilio anche alla sera?

Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all'apertura al pubblico. L'attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l'attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cd. piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.

 

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