L'operazione

Controllavano il territorio e gli affiliati con la violenza, arrestati nove capi della pandilla "Latin King"

Un'organizzazione criminale ramificata in tutto l'Hinterland di Milano, Cologno Monzese compresa: in manette un 27enne alla testa del gruppo locale

Controllavano il territorio e gli affiliati con la violenza, arrestati nove capi della pandilla "Latin King"
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In veste di "Inca", era a capo del "Capitolo" di Cologno Monzese. Un ruolo che gli permetteva di infliggere punizioni ai membri che sgarravano, non rispettando le regole della "Bibbia", ossia i "comandamenti" dell’organizzazione. E questo si traduceva in pestaggi, senza tralasciare i "riti di iniziazione" che passavano sempre per feroci aggressioni di gruppo della durata di trenta secondi nei confronti dei "candidati" all’entrata nel gruppo. Episodi avvenuti anche in città.

Latinos violenti, un arresto anche a Cologno Monzese

C’è pure il 27enne Johnny Farfan Chavez, di nazionalità peruviana e conosciuto negli ambienti come "Don", tra i nove destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare (nel suo caso in carcere, assieme ad altri due fermati) eseguita dalla Squadra mobile di Milano ed emessa dal Gip meneghino, che ha riconosciuto l’esistenza dell’associazione a delinquere per gli indagati ritenuti appartenenti alla pandilla sudamericana "Latin King", fazione "Chicago". A vario titolo sono accusati di tentato omicidio, lesioni personali gravi e aggravate, rissa, danneggiamento, furto aggravato e getto pericoloso di cose.

Il tentato omicidio

Hanno tra i 20 e 36 anni e a loro gli investigatori della Polizia di Stato sono giunti indagando su un tentato omicidio avvenuto il 5 marzo 2022 a Milano, ai danni di un sudamericano che in passato era al vertice della gang rivale MS13. La vittima era stata colpita prima con un pugno, poi con delle bottiglie di vetro e infine, una volta a terra, a colpi di machete su una mano. Le indagini hanno accertato come l’episodio fosse da inquadrare nell’ambito dei conflitti tra le pandillas, che si erano affrontate ripetutamente e si affrontano tuttora per il controllo del territorio: non solo a Milano, ma anche nell’Hinterland.

E' emerso come la banda abbia un’organizzazione gerarchica disciplinata da un rigido regolamento interno e che l’uso della violenza svolge un’attività di controllo del territorio in zone cittadine ben definite. Per tre dei destinatari si sono aperte le porte del carcere, mentre altri sei sono finiti ai domiciliari. Sono un argentino, un salvadoregno, tre peruviani (compreso il colognese) e quattro ecuadoriani. Tra i fermati c’è anche l'"Inca supremo", capo della fazione "Chicago" dei "Latin King": Kleber Miguel Cotrez Cortez, 36 anni, ecuadoriano.

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