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Contrasto alla pedofilia e pedopornografia: i numeri del lavoro della Polizia

La protezione dei diritti di bambini e adolescenti rappresenta una priorità per la Polizia di Stato e richiede un’attenta valutazione delle minacce emergenti

Contrasto alla pedofilia e pedopornografia: i numeri del lavoro della Polizia
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Sono in aumento in Italia i controlli per contrastare la pedofilia e la pedopornografia online: la Polizia Postale nel 2024 ha eliminato decine di siti con contenuti pedopornografici e arrestato decine di persone.

Contrasto alla pedofilia e pedopornografia: i numeri del lavoro della Polizia

La protezione dei diritti di bambini e adolescenti rappresenta una priorità per la Polizia di Stato e richiede un’attenta valutazione delle minacce emergenti, l’impiego di tecnologie innovative e un approccio metodologico e operativo in linea con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione che possa consentire nuove prospettive in termini di conoscenza e interazione sociale. Negli ultimi anni, abbiamo assistito all'incremento di nuovi trend, tra cui l'uso dell'intelligenza artificiale generativa e di strumenti
volti a garantire l’anonimato nel web. Queste tecnologie avanzate aprono nuove frontiere per la creatività e l'innovazione, ma allo stesso tempo introducono minacce inedite. Le competenze della Specialità in materia di tutela dei minori si sono ampliate in questo panorama complesso grazie a disposizioni normative volte a rafforzare il sistema di protezione e a contrastare fenomeni come il cyberbullismo e bullismo, le tendenze giovanili emergenti, incluse le challenge – sfide rischiose diffuse sui social network – che hanno incrementato i pericoli per i ragazzi nel contesto digitale. I social media, le piattaforme di messaggistica e i nuovi strumenti digitali sono considerati dagli adolescenti ambienti privilegiati per creare e mantenere relazioni sociali. Tuttavia, i pericoli della rete sono numerosi: i minori possono essere vittime di adescamento (grooming) o essere spinti da predatori online a produrre immagini intime, con il rischio di incorrere in minacce come la pedopornografia, il revenge porn e la sextortion. Possono altresì subire atti di prepotenza, scherzi crudeli e molestie da parte di coetanei, spesso durante le sessioni di gioco online (cyberbullismo), oltre a rischiare violazioni della privacy o truffe informatiche (romance scam). La rete può anche offrire spazi di confronto e supporto emotivo tra coetanei, ma talvolta questi ambienti si trasformano in luoghi di condivisione di disagi psicologici, autolesionismo o disturbi alimentari. Inoltre, contenuti inappropriati risultano facilmente accessibili anche ai più piccoli, diventando un mezzo per esplorare precocemente la sessualità e partecipare a gruppi chiusi in cui si scambiano immagini di ogni genere, comprese rappresentazioni di violenza estrema, come il materiale “gore”.

I numeri del contrasto 2024

Nel 2024 è stato potenziato il monitoraggio dei siti analizzati che è aumentato in maniera esponenziale rispetto al 2023. Complessivamente 42.231 i siti analizzati di cui 2.775 resi irraggiungibili e inseriti nella black list dei siti che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori, per inibirne la visualizzazione e impedire alle immagini di abuso di continuare a circolare, evitando la vittimizzazione secondaria.

Nel 2024 il numero complessivo di casi trattati è risultato in aumento rispetto all’anno precedente passando da 2702 a 2828, testimoniando la crescita dell’azione di contrasto a fronte della crescita dei fenomeni

Nel 2024 il dato relativo dell’aumento delle persone arrestate, passate da 108 nel 2023 a 147 nel 2024, è connesso al rafforzamento delle operazioni repressive volte ad identificare e arrestare tempestivamente gli autori di gravi reati.

Nel 2024 il dato relativo alle persone denunciate in stato di libertà (1037) è risultato in leggera diminuzione rispetto ai dati 2023 (1131) analogamente per il numero delle persone indagate passate da 1239 nel 2023 a 1184 evidenziando come l’azione della Polizia Postale si è orientata con maggiore
incisività sui soggetti di particolare pericolosità.

Nel 2024 le analisi delle attività hanno evidenziato un aumento delle perquisizioni passate da 927 nel 2023 a 986 nel 2024. Questo dato evidenzia un approccio investigativo più incisivo e capillare con operazioni che hanno permesso di raccogliere prove fondamentali per i procedimenti giudiziari e di
smantellare reti criminali attive nella diffusione di materiale pedopornografico.

Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.)

In qualità di organo del Ministero dell’Interno, il Servizio Polizia Postale detiene competenze istituzionali esclusive, sancite dalla normativa istitutiva del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO), incaricato della prevenzione e repressione dei reati legati allo sfruttamento sessuale dei minori sul web. Per svolgere queste funzioni, il Servizio si avvale di avanzate tecniche investigative assicurando il coordinamento internazionale con le forze di polizia estere e, a livello nazionale, i 18
Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C.) e le 82 Sezioni Operative (S.O.S.C.) della Polizia Postale.
Il lavoro di prevenzione e contrasto alle varie forme di aggressione, anche sessuale, ai minori in rete si integra con le scienze sociali attraverso l’operatività dell’Unità di Analisi del Crimine Informatico, un’equipe di psicologi della Polizia di Stato, che contribuisce a costruire analisi criminologiche, buone prassi e azioni di sensibilizzazione che siano più efficaci nel mantenere al sicuro i minori.

La Polizia Postale partecipa a numerosi tavoli di lavoro interistituzionali per la protezione dei minori, tra cui il Safer Internet Center Italy in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza e l’Osservatorio per la Prevenzione e il Contrasto della Pedofilia e della Pornografia Minorile, promosso dal Ministero della Famiglia. Inoltre, il Gruppo di Lavoro sulle Sfide e Opportunità del Gaming, istituito dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale,
dimostra come la complessità di questi fenomeni richieda un approccio sinergico per una comprensione e gestione efficace.
In considerazione della dimensione transnazionale di questi reati è stato rafforzato attraverso gli uffici di Europol e Interpol anche lo scambio di informazioni nei canali di cooperazione internazionale con l’obiettivo di promuovere a livello nazionale un’azione coordinata da parte degli Uffici della Specialità, per individuare autori e vittime di abusi.

L’identificazione delle vittime è una priorità e viene affidata a un’unità investigativa specializzata che analizza e gestisce i file multimediali illeciti attraverso la Banca Dati I.C.S.E. (International Child Sexual Exploitation Database), accessibile tramite Interpol e alimentata dalle segnalazioni delle forze di polizia di tutto il mondo.

A tale settore affluiscono anche le informazioni fornite dall’Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.) della Banca d’Italia che segnalano transazioni sospette legate alla vendita di materiale pedopornografico sul web, utili per approfondimenti investigativi.

L'adescamento dei minori online

L’adescamento di minori online rappresenta una delle minacce più insidiose e pericolose per i bambini e gli adolescenti, un fenomeno che il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) affronta con costante impegno e strategie mirate. L’analisi dei dati relativi agli ultimi due anni evidenzia come questo reato, pur mantenendosi su livelli elevati, mostri un’evoluzione che richiede interventi sempre più specializzati e tempestivi.

Nel 2024, il numero complessivo dei casi trattati si attesta a 374, un dato leggermente superiore rispetto ai 353 del 2023, che può essere interpretato come il frutto di un’intensificazione delle attività di prevenzione e educazione. L’adescamento online infatti è un fenomeno che si sviluppa e si manifesta nelle piattaforme digitali sempre più precocemente utilizzate da bambini e ragazzi come i social network le app di messaggistica istantanea e, più recentemente i videogiochi online, luoghi virtuali adatti
per “predatori” pronti ad usare tecniche di manipolazione affettiva per ottenere immagini sessuali, video e addirittura incontri reali con potenziali vittime.

In questo contesto il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online ha intensificato le proprie attività investigative, adottando tecniche avanzate di monitoraggio del deep e dark web, collaborando con le principali piattaforme digitali per segnalare e rimuovere contenuti illeciti e rafforzando la cooperazione con le forze dell’ordine internazionali per identificare e fermare i responsabili di questi crimini.

Le operazioni effettuate

Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online ha intensificato il proprio impegno nella lotta alla criminalità informatica e, in particolare, alla prevenzione e repressione dei reati legati allo sfruttamento sessuale dei minori online. Le attività investigative hanno visto il coinvolgimento di diverse articolazioni territoriali e l’impiego di tecnologie avanzate, sia in modalità tradizionale che sotto copertura, dando luogo a operazioni complesse e articolate che hanno permesso di ottenere importanti risultati operativi.

OPERAZIONE TABÙ, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Catania con il coordinamento del Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online. L’attività ha avuto inizio con un’azione sotto copertura sulla piattaforma di messaggistica istantanea Viper che ha consentito ad operatori specializzati di infiltrarsi all’interno di numerosi gruppi e canali dediti allo scambio di materiale pedopornografico e di individuare 26 utenti italiani. Le indagini, supportate da approfondite analisi forensi sui dispositivi sequestrati, hanno portato all’identificazione di ulteriori soggetti coinvolti. L’operazione si è conclusa nella sua fase esecutiva con 9 arresti in flagranza per
detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico e con 17 persone indagate in stato di libertà.

OPERAZIONE LA CROIX, avviata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Torino, condotta in modalità sotto copertura in uno scenario complesso di gruppi e canali Telegram utilizzati per lo scambio di contenuti pedopornografici. L’attività ha portato alla deanonimizzazione e successiva perquisizione di 33 utenti. Tra questi, 3 persone sono state arrestate in flagranza di reato – tra cui un parroco e un appartenente alle forze dell’ordine – mentre le restanti 30 sono state indagate in stato di libertà.

OPERAZIONE STREAM L’operazione avviata dal C.N.C.P.O. in collaborazione con il C.O.S.C. Campania ha visto il coinvolgimento nella fase esecutiva dei Centri Operativi della Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Veneto e Sardegna. La cooperazione con il collaterale tedesco nell’ambito di una più ampia operazione coordinata da Europol e le complesse analisi delle blockchain hanno permesso di
identificare i soggetti che hanno effettuato diversi pagamenti in criptovaluta per accedere alla piattaforma nel Dark web denominata “KidFlix”, utilizzata per la riproduzione ondemand di contenuti multimediali a carattere pedopornografico raggruppati per categorie. L’operazione si è conclusa con l’arresto di 4 persone per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico come di seguito riportato, la denuncia in stato di libertà di 11 indagati. Sono stati individuati e sequestrati n. 9 wallet utilizzati per l’acquisto di materiale pedopornografico.

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