Consegnavano la droga a domicilio in bicicletta: pesanti condanne

Sono state emesse, nei giorni scorsi, le sentenze per le persone finite in manette nel corso dell'operazione "Riders" che, nel giugno scorso, aveva smantellato una rete di spaccio operante a Trezzo d'Adda e dintorni.

Nove condanne

Con la condanna di nove persone si è chiuso il cerchio che era stato aperto all’alba di martedì 18 giugno 2024 quando Trezzo si era svegliata con il rumore delle pale degli elicotteri dei Carabinieri che sorvolavano la città. Nel corso dell’operazione "Riders" i Carabinieri della Compagnia di Pioltello, i militari della Stazione di Trezzo, gli elicotteri del secondo Nucleo di Orio al Serio, le unità cinofile di Casatenovo (Lecco) e l’Aliquota di primo intervento di Milano erano entrati in azione, al termine di un’attività di indagine durata oltre un anno, con l’obiettivo di smantellare l’organizzazione di un giro di spaccio con consegne a domicilio.

Per le consegne utilizzate anche le biciclette

Per effettuare le consegne venivano utilizzate in particolar modo biciclette che portavano la droga, non solo in città, ma anche nei Comuni delle vicinanze, in particolare della Bergamasca. Quasi tutte le persone finite in manette nel corso del blitz sono di nazionalità albanese.

Le condanne

Nei giorni scorsi, per i malviventi coinvolti è giunto il momento della sentenza, arrivata a seguito di giudizio abbreviato.

A un 41enne, attualmente nella casa circondariale di Opera, ritenuto il capo dell’organizzazione che gestiva il mercato degli stupefacenti a Trezzo e nei Comuni dei dintorni utilizzando auto, biciclette, monopattini e depositi temporanei e fissi, è stata comminata la pena più pesante, pari a nove anni e sei mesi. Condanne più miti per tutti gli altri componenti del giro di spaccio: da 6 anni e due mesi a 3 anni e due mesi.

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 24 maggio 2025.