Chiesti 15 anni di carcere per la "Mantide della Brianza"
Oggi in tribunale formulata la richiesta da parte del pm contro Tiziana Morandi, la donna accusata di aver narcotizzato e derubato diversi uomini, tra cui un trezzese
"Oggi celebriamo un processo per rapina e lesioni, ma che non sia morto nessuno è solo frutto del caso". Lo ha sottolineato il pm di Monza Carlo Cinque nel corso della requisitoria di oggi, mercoledì 11 ottobre, contro Tiziana Morandi, detta la Mantide della Brianza, residente a Roncello.
Chiesti 15 anni di carcere per la "Mantide della Brianza"
Il pubblico ministero ha chiesto 15 anni di reclusione, e tre di libertà vigilata, una volta scontata la pena, come ulteriore misura di sicurezza. La 48enne accusata di aver narcotizzato una decina di uomini, versando dei tranquillanti nelle bevande che offriva loro dopo averli conosciuti o via Facebook proponendosi come esperta di "massaggi rilassanti", o nei bar dei paesi del vimercatese, per poi derubarli di somme di denaro, oggetti personali, carte di credito. Accuse che le sono valse il soprannome di "Mantide della Brianza".
I capi di imputazione
La donna di Roncello è imputata di 21 capi d’accusa, per reati di rapina, lesioni, detenzione di sostanze stupefacenti, indebito utilizzo di carte di credito, e procurato stato di incapacità, risalenti all’estate del 2021. L'imputata è detenuta al carcere di San Vittore dalla fine di luglio 2022. "Abbiamo sentito persone che si sono messe alle guida in stato di semincoscienza, altre cadute dalla bici, gente che è andata a sbattere in macchina, anziani drogati", ha messo in rilievo il rappresentante dell’accusa, per descrivere la gravità delle condotte contestate. Parole a cui ha fatto eco anche l’avvocato Barbara Giulivi, che assiste l’unica parte civile costituita, un uomo di Trezzo sull’Adda che si è ritrovato privo di sensi al volante.
La richiesta di una nuova perizia
Prima delle conclusioni, il nuovo legale della difesa (appena subentrato nell'incarico), l'avvocato Angelo Leone, aveva chiesto che la donna venisse sottoposta a perizia psichiatrica, ma il collegio ha rigettato l'istanza. Durante l'istruttoria dibattimentale, sono comparse molte vittime di Tiziana Morandi, che hanno raccontato il senso di "buio completo" dopo aver ingerito i sedativi a loro insaputa (alcuni sono si sono risvegliati in ospedale, o sono rimasti storditi per giorni), e le bugie che la donna raccontava loro. Sentenza attesa il primo dicembre.