Grande accoglienza

Cernusco in festa accoglie il nuovo vescovo don Luca Raimondi FOTO E VIDEO

"Non posso dimenticare quella telefonata del nunzio apostolico che ho ricevuto con lo spazzolino e dentifricio in mano".

Cernusco in festa accoglie il nuovo vescovo don Luca Raimondi FOTO E VIDEO
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E' finalmente arrivato il giorno della gioia, quello della prima Messa a Cernusco sul Naviglio di monsignor Luca Raimondi, ordinato vescovo domenica 28 giugno 2020 e nativo della città.

Affetto caloroso

La funzione è stata celebrata in oratorio Sacer davanti a circa ottocento fedeli, tra amici, parenti, parrocchiani e volontari del Gruppo alpini, della Croce Bianca e dell'Associazione dei Carabinieri. C'era anche un gruppo arrivato dalla comunità pastorale di Bernareggio, Villanova, Aicurzio e Sulbiate dove don Luca è stato parroco prima di essere chiamato a diventare vicario episcopale della zona pastorale di Rho, e un altro da Desio, dove era stato coadiutore.

"Avevo lo spazzolino con il dentifricio in mano"

Vulcanico, spiritoso, il nuovo vescovo non ha lesinato abbracci, saluti, selfie, applaudito da tutti quelli che incontrava durante il suo ingresso in oratorio. "Ricordo la telefonata del 24 aprile - ha raccontato - Avevo già completato l'ufficio delle letture e avevo messo la bandiera italiana in vista del giorno seguente. Avevo lo spazzolino con il dentifricio in mano e vedo un numero che iniziava per 06. Rispondo e mi dicono che mi passano il nunzio apostolico. Ascolto e mi viene chiesto se sono io. Io penso: 'Chissà cosa ho combinato questa volta'. Poi il nunzio di dice che il Santo Padre si è degnato di nominarmi vescovo ausiliare. Io ho contato cinque secondi in silenzio, poi ho detto: 'Ha sbagliato'".

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"Le due carceri mi stanno convertendo"

Durante l'omelia ha ricordato il suo attuale mandato. Nel territorio sotto la sua competenza ci sono le carceri di Bollate e di Busto Arsizio. "Mi stanno convertendo - ha raccontato - Perché continuo a dirmi che io non sono qui e loro lì perché sono più bravo. Il mio unico merito è stato che quel "Alzati e va'" che il Signore ha detto ad Abramo e che dice a tutti noi l'ho preso sul serio. E' il mio grido di guerra del mattino. E' questo che deve animare tutti, perché anche nel più balordo c'è una scintilla di Dio. Nella Bibbia la differenza non è tra chi crede e chi no, ma tra lo schiavo e il libero. Chi si mette alla ricerca alla fine arriva a Gesù  in qualche modo"

"Wish you were here"

Alla preghiera per i defunti non ha citato testi sacri, ma i Pink Floyd: "Avete presente quella bellissima canzona Wish you were here? - ha detto - Ecco, le persone che abbiamo perso sono ora qui con noi, che pregano insieme a noi". Al termine della funzione, sotto il sole cocente non ha mancato di regalare altre due battute: "Pensavate che quest'anno non sareste riusciti ad abbronzarvi, vero? - ha detto - Bene, recuperate con un po' di tintarella ora". E poi ancora: "Dopo mi fermo a salutare tutti - ha ripreso - Non ho fretta: tanto ormai sotto i paramenti sono come San Gennaro. Squagliato".

Gli auguri

Hanno concelebrato tutti i sacerdoti cernuschesi, compresi quelli dell'istituto Fatebenefratelli che gestiscono il Centro Santambrogio di via Cavour. A incoraggiarlo nel difficile cammino che lo attende sono intervenuti il parroco monsignor Luciano Capra e il vicario episcopale della zona pastorale di Sesto (in cui si trova Cernusco) don Antonio Novazzi. Un saluto è arrivato poi anche dal sindaco Ermanno Zacchetti che gli ha donato una litografia del santuario della Madonna addolorata.



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