Cassano, il tribunale respinge anche il secondo riscorso di dissequestro delle "mucche del sindaco"
Il legale dell'allevatore groppellese, che già prima dell'asta di vendita, andata poi deserta, aveva inviato una richiesta alla giudice Teresa De Pascale, ci ha riprovato. Stavolta ha allegato l'ultimo verbale dei veterinari dell'Ats in cui si attesta che le mucche sono ben gestite e in salute, ma non è bastato per farle cambiare idea.
Le "mucche del sindaco" restano in custodia al primo cittadino di Cassano d'Adda. Il tribunale ha respinto la seconda istanza di dissequestro avanzata dal legale dell'allevatore di Groppello al quale sono state confiscate nel novembre del 2019.
Il tribunale nega il dissequestro delle "mucche del sindaco" di Cassano
Non è bastato inviare il verbale dell'ultimo sopralluogo effettuato dai veterinari nella stalla di Bruno Motta, nel quale si certifica "che nessun animale mostra segni o sintomi riferibili a patologie in atto o ad azioni di maltrattamento", ma anche che "gli animali godono di un sufficiente livello di benessere e che sono correttamente gestiti". La giudice per le indagini preliminari Teresa De Pascale ha infatti respinto per la seconda volta la richiesta di dissequestro inviata dal legale dell'allevatore. La prima era stata inviata prima che si svolgesse l'asta per la messa in vendita dei bovini, che è poi andata deserta. La mandria, di quarantadue capi di bestiame, che al momento si trova ancora nella stalla di Groppello, resta quindi ancora in capo al sindaco Roberto Maviglia, che dal novembre del 2019, dopo l'azione di sequestro, è stato nominato dalla Procura suo custode giudiziario.
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