Blitz della Polizia di Stato

Caporalato e lavoro nero, nei guai un'azienda con sede a Truccazzano

I responsabili dell'azienda (che produce mobilio per aeroporti) sono stati denunciati. Elevate sanzioni per centinaia di migliaia di euro. L'attività è stata sospesa.

Caporalato e lavoro nero, nei guai un'azienda con sede a Truccazzano
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Lavoravano per un'azienda che produceva mobilio per aeroporti che aveva base a Truccazzano e a Cantù. Ma di regolare c'era ben poco, stando a quanto è emerso da una lunga e attenta indagine della Polizia di Stato di Como.

Lavoratori sfruttati

Le persone sfruttate erano anche italiane, ma in gran parte straniere. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Como stavano lavorando sul caso dall’inizio dell’anno.

Al termine dell'indagine sono stati denunciati l’amministratore unico della società, i responsabili di produzione delle sedi operative e un soggetto esterno, di origine egiziana, accusato di essere un reclutatore di manodopera.

Il blitz nelle aziende

Il blitz è scattato venerdì 14 luglio 2023. I poliziotti hanno proceduto, su delega della Procura della Repubblica di Como, alla perquisizione delle sedi operative dell’azienda.

Vi hanno trovato all'interno stranieri clandestini che erano impiegati in nero. Dagli approfondimenti è emerso che otto di loro ricevevano alloggio in un appartamento riferibile all’azienda poco distante dalla sede di Cantù.

Oltre al loro c'ertano anche altri lavoratori, italiani e stranieri con permesso di soggiorno, ma impiegati senza contratto di lavoro.

Fermato in aeroporto

Lo straniero specializzato nel reclutamento della manovalanza da sfruttare è stato rintracciato sempre venerdì mentre in partenza dall’aeroporto di Milano-Malpensa. Stava  tornando al suo Paese d’origine.

E' stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria d’intesa con la Procura di Busto Arsizio. Nel frangente gli sono stati sequestrati circa 10mila euro in contanti.

Un procedura che andava avanti da anni

L'attività, con l'impiego di lavoratori in nero, proseguiva da anni. Il personale clandestino era impiegato con le più disparate mansioni lavorative di tipo manuale. Il personale però non veniva provvisto dei previsti dispositivi di protezione. Anche i corsi per l’utilizzo di macchinari pericolosi erano esclusi.

In alcuni casi, per eseguire le commesse presso alcuni scali aeroportuali, dove il committente richiedeva l’esibizione del contratto di lavoro del personale impiegato, i dipendenti venivano assunti per il periodo necessario allo svolgimento della commessa. In seguito venivano licenziati e reimpiegati in nero.

Centinaia di migliaia di euro di sanzioni

Le ispezioni sono state eseguite anche dal Nil dell’Arma dei Carabinieri e dagli Ispettori del Lavoro di Como. Dal loro lavoro sono emerse anche numerose altre mancanze da parte dei titolari dell’azienda.

Le sanzioni amministrative elevate si aggirano intorno ad alcune centinaia di migliaia di euro.

L’attività è stata ora sospesa e i responsabili dell’azienda sono stati denunciati.

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