Tragedia

Cadavere di una ragazza trovato nel bagno dell'Università

Si tratta di una ragazza di 19 anni che è stata ritrovata all'interno del bagno nei pressi dell'aula studio dello Iulm di Milano. Nella borsa hanno trovato una lettera con le motivazioni del gesto estremo

Cadavere di una ragazza trovato nel bagno dell'Università
Pubblicato:
Aggiornato:

Una terribile scoperta quella fatta questa mattina dal custode dell'università. Nell'aprire la porta del bagno si è imbattuto nel cadavere di una ragazza.

Cadavere in Università

Il ritrovamento e la chiamata al 112 è scattata intorno alle 6.45 di oggi, mercoledì 1 febbraio 2023. Stando alle prime informazioni diffuse, il custode dell'Università Iulm di Milano aveva appena iniziato il turno di lavoro mattutino. Durante le attività ha rinvenuto all'interno di un bagno situato nei pressi dell'aula studio il cadavere di una ragazza di 19 anni  con una sciarpa attorno al collo. L'altro capo era legato invece alla porta.

Immediato l'intervento dei soccorsi, ma per la giovane era già troppo tardi. E' stato così richiesto l'ausilio dei Carabinieri della Stazione Barona di Milano e della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo di Milano. A prima vista sembrerebbe un gesto volontario, ma il lavoro degli inquirenti sarà fondamentale per ricostruire la dinamica dei fatti e soprattutto capire a che ora è avvenuta la tragedia.

Aveva lasciato una lettera

La porta del bagno, al momento del rinvenimento, era chiusa dall'interno. Stando a quanto evidenziato dal personale della Scientifica dell'Arma dei Carabinieri, il corpo della giovane non presentava segni di violenza. I primi accertamenti hanno permesso di identificare la ragazza in una 19enne nata a Milano e studentessa presso l'Università. Il padre ne aveva denunciato l'allontanamento dalla casa in cui viveva con i familiari proprio nella serata di ieri, martedì 31 gennaio 2023.

Nella borsetta della ragazza i Carabinieri hanno rinvenuto una lettera di addio scritta a mano dalla 19enne: nel contenuto le motivazioni che l'avrebbero spinta al gesto estremo, riconducibile alla percezione fallimentare della propria vita e del percorso di studio.

 

Seguici sui nostri canali