Controlli degli agenti della Polizia Locale di Cassina de’ Pecchi nei cantieri edili e spuntano una serie di irregolarità. In uno gli operai non solo non avevano protezioni individuali, ma non erano assunti e non avevano nemmeno i documenti per rimanere in Italia.
Un cantiere molto irregolare
Qualche giorno fa gli uomini del Comando di via Mazzini hanno eseguito un blitz in un cantiere edile in via Aurelia, a Camporicco. Si trattava di una villetta oggetto di ristrutturazione.
Hanno trovato quattro operai impegnati nei tradizionali lavori da muratore. E’ subito balzato all’occhio dei vigili però, che non indossavano alcun dispositivo di protezione individuale, dalle scarpe antinfortunistica al caschetto. Il rischio di gravi infortuni sul lavoro era così molto elevato.
Un segnale inequivocabile per l’occhio esperto degli agenti, che faceva loro presagire che approfondendo il controllo avrebbero scoperchiato un vaso di Pandora.
Successivamente infatti hanno chiesto di vedere i documenti relativi al cantiere, ma anche degli operai sorpresi al lavoro.
Lavoratori irregolari
Hanno così scoperto che i quattro, provenienti da Paesi slavi, tra cui Ucraina e Macedonia del Nord, non avevano il permesso di soggiorno ed erano dunque irregolari in Italia. Logica conseguenza è che non avevano nemmeno un contratto di lavoro, ma erano impiegati in nero.
Raccolte le diverse informazioni del caso, nei confronti della azienda (che ha sede nella Bergamasca) e in particolare nei confronti del titolare, del responsabile dei lavori e della sicurezza, è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per le diverse gravi violazioni rilevate, inerenti, tra l’altro, proprio l’impiego di manodopera irregolare e l’eventuale mancata somministrazione delle protezioni personali per il personale.
I quatto cittadini irregolari invece, sono stati segnalati alla Questura di Milano per i provvedimenti del caso e per l’avvio delle procedure relative alla pratica di espulsione.
Altre irregolarità in via Trieste
Successivamente hanno eseguito un’ispezione in via Trieste: qui hanno sorpreso alcuni operai al lavoro, ma la dotazione di protezioni personali di cui disponevano era molto incompleta. Di qui i provvedimenti conseguenti, tra cui le sanzioni all’azienda che stava eseguendo il lavoro.
La piaga degli incidenti sul lavoro
In Italia nel 2023 sono stati denunciati poco meno di 40mila infortuni sul lavoro, secondo i dati Inail, con una leggera flessione rispetto all’anno precedente, ma con 176 decessi.
La maggior parte degli incidenti (circa 57%) avviene nel Nord Italia e riguarda lavoratori tra i 40 e i 59 anni con un’elevata percentuale di manodopera straniera.
L’attività di controllo della Polizia Locale è dunque finalizzata a contrastare situazioni di irregolarità (quando non si sia addirittura in presenza di caporalato) per garantire condizioni di sicurezza per i lavoratori e prevenire quindi infortuni e tragedie.
