Gli esami

Barista di Mediaset morta in un incidente, il ragazzo alla guida era ubriaco

Il 26enne, rimasto gravemente ferito nello schianto, è risultato positivo agli accertamenti eseguiti in ospedale

Barista di Mediaset morta in un incidente, il ragazzo alla guida era ubriaco
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Era in stato d'ebbrezza il 26enne al volante dell’auto che nella notte tra il 10 e l’11 novembre 2024 è andata a schiantarsi contro il guardrail che delimita la carreggiata di viale Fulvio Testi, ai confini tra Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, provocando la morte della colognese Arianna Alberga, coetanea del conducente e barista della sede Mediaset di Cologno Monzese, che si trovava sul sedile del passeggero della macchina trafitta dalla barriera di metallo.

Gli esiti degli esami alcolemici

A confermarlo sono stati gli esiti degli esami alcolemici eseguiti sul guidatore subito dopo il suo arrivo al San Raffaele, ospedale nel quale è stato ricoverato. Ha rischiato di perdere di una gamba. Nulla, invece, è trapelato al momento per quanto riguarda gli accertamenti tossicologici.

Tuttavia le parziali informazioni emerse in questi giorni hanno evidenziato come il ragazzo, che frequentava Arianna da un paio di mesi ed è indagato per omicidio stradale, non fosse nelle condizioni idonee per mettersi alla guida. Il tasso alcolemico registrato dopo il sinistro era compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, quando il limite massimo consentito per chi si mette alla guida è fissato a 0,5. Una concentrazione non eccessiva in sé, ma che sommata ad altro ha dato origine al dramma.

La velocità

C’è, infatti, anche l’aspetto dell’elevata velocità alla quale viaggiava la Ford Focus. Il perito nominato dalla Procura di Monza ha già iniziato gli accertamenti cinematici sul luogo del sinistro. Avrà sessanta giorni di tempo per depositare la sua relazione, finalizzata a capire se possano esserci state altre concause all’origine della tragedia avvenuta tre settimane fa, oltre all’assunzione di sostanze alcoliche e alla velocità. Il tutto parallelamente ai rilievi eseguiti dalla Polizia Stradale di Monza.

Le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza comunale, posizionate nei pressi del semaforo all’incrocio con via Ferri, raccontano però già molto. Erano le 2, con la strada deserta e senza il traffico che caratterizza il viale nelle ore diurne. Nel filmato si vede la Focus sopraggiungere in maniera molto spedita, passando con il verde al semaforo e andando a schiantarsi subito dopo l’intersezione contro il guardrail, che si è staccato penetrando nell’abitacolo e colpendo la povera Arianna, non lasciandole scampo. La macchina, per inerzia, ha terminato la sua corsa otto metri dopo il punto di impatto.

"Pensavamo a un malore"

In quel punto di viale Fulvio Testi vige il limite di 50 chilometri orari. La Focus pare che procedesse almeno al doppio della velocità consentita. Aspetti che hanno acuito il dolore negli amici e nei familiari della colognese, in primis della mamma Antonella Fiecchi, che viveva con la figlia a Cologno, in corso Roma, e che ha deciso di farsi seguire, già in questa fase iniziale delle indagini, dall’avvocato Silvia Germinara.

"Inizialmente avevamo pensato che a provocare l’incidente fosse stato un malore improvviso del guidatore o un guasto meccanico all’auto", ha spiegato.

"Indietro, purtroppo, non si torna"

Ora, invece, si fa largo una verità ben diversa. A difendere il 26enne è l’avvocato Pietro Gabriele Roveda del Foro di Lodi, città nella quale il suo assistito risiede.

"Ricorda poco degli attimi dell’incidente - ha detto il legale, che al momento ha preferito non entrare nel dettaglio degli esiti degli esami alcolemici e tossicologici - Sono in contatto quotidiano con la collega che assiste i familiari della povera Arianna, facendole già presente che faremo di tutto affinché venga riconosciuto un giusto risarcimento per quanto accaduto. Anche se tutti sappiamo, purtroppo, che indietro non si torna".

Cosa prevede il nuovo Codice della strada

Il nuovo Codice della strada che entrerà ufficialmente in vigore a breve, voluto dal ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini, mette in atto un deciso di giro di vite. Per i conducenti sorpresi alla guida con un tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l è previsto l’arresto fino a 6 mesi, una multa che può arrivare a 3.200 euro e la sospensione della patente da 6 mesi a un anno.
Per i recidivi è prevista una particolare annotazione sulla patente, che li obbliga a mantenere un tasso alcolemico pari a zero in qualsiasi situazione, senza eccezioni. Questa restrizione, denominata "limite dell’uso", sarà valida per un periodo di 2 anni se il valore rilevato al momento del controllo è compreso tra 0,8 e 1,5.

Nel caso in cui si provochino incidenti con feriti, le pene vengono inasprite. In caso di omicidio stradale, la reclusione prevista varia da 2 a 7 anni, ma può salire a 8-12 anni se il sinistro è aggravato dalla violazione di altre norme sulla circolazione.

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