LA SENTENZA

Azienda condannata per condotta antisindacale

Il provvedimento adottato nei confronti di Csc Digital, recentemente trasferitasi da Arese a Vimodrone.

Azienda condannata per condotta antisindacale
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Dopo il ricorso delle associazioni di categoria, il Tribunale di Monza ha giudicato antisindacale e condannato la Csc Digital.

La condanna per condotta antisindacale

La diatriba aveva avuto inizio a giugno quando oltre 40 lavoratori, operanti presso il call center Csc Digital di Vimodrone, si erano iscritti alla FlmUniti. Successivamente la FlmUniti aveva denunciato l’azienda per attività antisindacale, tramite gli avvocati Medina, Sertori e Canavesi, sulla base dell’art 28 dello Statuto dei lavoratori, in quanto si era rifiutata di fare le trattenute delle tessere nonostante le leggi vigenti e il contratto lo prevedessero.

"Il comportamento di Csc Digital (ex call center Fiat ora Stellantis) mirava a spaventare i lavoratori e ad impedire che la FlmUniti si affermasse all’interno della fabbrica", ha rimarcato il sindacato.

La FlmUniti ha infatti contestato i recenti accordi che hanno consentito all’azienda di spostare il call center da Arese a Vimodrone (nella zona Est di Milano) senza riconoscere i disagi dei lavoratori. Tali accordi hanno trovato il dissenso della maggior parte dei lavoratori che si sono rivolti e iscritti alla FlmUniti per tutelare i loro interessi calpestati dall’azienda.

La sentenza

E giovedì è arrivata la decisione del  giudice del Tribunale di Monza. Nella sentenza ha dichiarato antisindacale la condotta di Csc Digital, consistita nel rifiuto di dar corso alle cessioni di credito retributivo per il pagamento di quote di adesione sindacale e ordinato a Csc Digital di cessare immediatamente il comportamento antisindacale e di rimuoverne gli effetti, effettuando tutti i pagamenti mensili in favore del sindacato ricorrente, in relazione alle cessioni di credito delle quali ha ricevuto e riceverà comunicazione.

"Questa sentenza rappresenta un buon segnale all’azienda affinchè comprenda che non può discriminare il nostro sindacato né i nostri iscritti e che siamo in grado di ottenere giustizia quando la legge o il contratto sono violati. Ci dà perciò più forza per affermare i nostri diritti", ha rimarcato la FlmUniti-Cub.

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