Aveva accoltellato la moglie a Brugherio, seconda condanna per tentato omicidio
Confermato in secondo grado a Milano il verdetto emesso a Monza.
Il tentativo di far derubricare il reato a lesioni è naufragato. Ed è arrivata la seconda condanna a sei anni per tentato omicidio. L’unica novità (di poco conto rispetto all’impianto generale e non sostanziale) è stata l’ottenimento del dissequestro di alcuni dispositivi elettronici.
Chiuso il processo di secondo grado
Si è chiuso il processo di secondo grado che ha visto alla sbarra un 44enne che nel gennaio del 2020 accoltellò a Brugherio la moglie al termine di una lite in auto poi degenerata. L’avvocato Davide Granata subito dopo la sentenza emessa praticamente un anno fa dal Gup di Monza, aveva avanzato l’intenzione di presentare ricorso in appello, sostenendo che il suo assistito non fosse stato protagonista di un atto segnato dal dolo. Ma il giudice per le udienze preliminari prima (che riconobbe anche una provvisionale di 20mila euro a favore della consorte) e la Corte d’appello ora hanno confermato l’accusa di tentato omicidio.
"Resto ancora convinto dell’assenza di volontà di uccidere da parte del mio assistito - ha sottolineato il legale - Difficilmente, però, in secondo grado si assiste a un ribaltamento delle sentenze. Valuteremo se ci sono le condizioni di andare in Cassazione, leggeremo le motivazioni".
L'aggressione
Il ferimento avvenne in viale Brianza. Dopo l’intervento sul posto del 118 e dei Carabinieri, l'aggressore aveva cercato di convincere i militari che quella ferita al fianco destro riportata da sua moglie di 41 anni (trovata per strada in gravissime condizioni) fosse stata inferta da uno sconosciuto, che l’aveva brutalmente aggredita nel tentativo di rapinarla. Ma non c’era voluto molto prima che l’Arma smontasse quella versione.
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