Per Sant'Antonio

Arcivescovo di Milano in visita alle aziende agricole dall'Adda Martesana FOTO

Monsignor Mario Delpini ha visitato due aziende a Vaprio e Pozzo d'Adda con la tradizionale benedizione degli animali.

Arcivescovo di Milano in visita alle aziende agricole dall'Adda Martesana FOTO
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Alle prime luci dell'alba oggi, sabato 16 gennaio 2021,  l'arcivescovo di Milano Mario Delpini  si è recato in visita a due aziende agricole  a Vaprio d'Adda e Pozzo d'Adda.

Arcivescovo in visita alle aziende

Il prelato si era prima recato a Cascina Cavallasco per visitare l'azienda Tiraboschi, quindi a Bettola per fare lo stesso tour alla Parmeggiano. Ad accompagnare monsignor Delpini il titolare della azienda, Alfredo Parmeggiano, insieme con i rappresentanti di Coldiretti. L'arcivescovo ha potuto vedere di persona le varie attività che vengono portate avanti, quindi ha benedetto gli animali.

"Un contatto diretto con ciò che Dio ha creato"

L'arcivescovo ha anche voluto spiegare il perché di una visita particolare.

La scelta di questi luoghi è dettata dalle celebrazioni per Sant'Antonio, protettore degli animali  e dell'attività agricola, ma anche per il ruolo simbolico che rivestono. Il lavoro che viene fatto in queste aziende permette di avere un contatto diretto con ciò che Dio ha creato dall'inizio. L'intraprendenza umana è fondamentale, ma sempre con le logiche della natura. In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, queste aziende dono la dimostrazione di come la natura possa essere amica dell'uomo.

I numeri di Coldiretti

Presenti all'appuntamento anche i rappresentanti di Coldiretti che, per l'occasione, hanno presentato un censimento degli animali da fattoria in Lombardia: oltre 38 milioni di capi.

Sulla base dell'Anagrafe zootecnica e dei dati regionali si contano un milione  e mezzo di mucche, 4,4 milioni di maiali, circa 30 milioni tra polli, galline, tacchini, faraone e oche, mentre le pecore sono più di 200mila. I cavalli, gli asini e i muli superano  complessivamente i 55mila esemplari. Ci sono poi 1,7 milioni di cani, 250mila gatti e persino 700 furetti.

Gli effetti della pandemia sulle stalle

E' stata l'occasione anche per ribadire come le aziende agricole abbiano pagato pesantemente le conseguenze della crisi. Secondo un'indagine Istat sul comparto a livello nazionale, quasi due allevamenti su tre hanno avuto un impatto economico negativo anche a causa del diffondersi di fake news sul ruolo negativo  giocato dagli allevamenti intensivi, accusati di essere responsabili dei problemi ambientali del nostro Paese e persino un fattore di rischio per l'espansione del virus.

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