Si è tenuta mercoledì 29 ottobre 2025 l’udienza preliminare del processo che vede imputato don Andrea Piana responsabile dell’oratorio di Caravaggio per la tragica scomparsa della 11enne Fatou Sarr il 20 giugno del 2024 mentre si trovava al parco acquatico “Aquaneva” di Inzago con il Grest. Si è risolta con un rinvio. Così riferiscono i colleghi di primatreviglio.it.
Udienza rinviata
Mercoledì 29 ottobre abbiamo sollevato un’eccezione di omessa notifica del decreto che dispone il giudizio al collega Paolo Betton che con me difende don Piana – ha spiegato il legale Rocco Lombardo – È stata accolta e l’udienza è stata rinviata al 12 febbraio 2026
Nuova richiesta di risarcimento
I genitori della bambina nel frattempo hanno però inviato lettere formali di richiesta danni sia alla parrocchia di Caravaggio, nella persona di monsignor Giansante Fusar Imperatore, sia alla diocesi di Cremona, nella persona del vescovo Antonio Napolioni – ha aggiunto il legale – Io sono stato incaricato da entrambi di rispondere e ho contestato la richiesta, che riteniamo insostenibile
La tragedia
La tragedia si era verificata lunedì 17 giugno 2024. Doveva essere un giorno di divertimento all’aperto. Fatou Sarr aveva solo 11 anni e faceva parte della comitiva dell’oratorio San Luigi Gonzaga di Caravaggio, circa duecento bambini e ragazzi trasportati lunedì mattina su cinque pullman all’Aquaneva di via Verdi.
Poco prima delle 11 era scattato l’allarme in codice rosso: la bimba era stata vista sul fondo della piscina utilizzata anche dagli adulti, profonda 1,60 metri. Era distesa a faccia in giù. Impossibile sapere da quanto tempo. Il primo a intervenire era stato un giovane educatore, subito aiutato da un bagnino che aveva cominciato le manovre di rianimazione.
La bimba, infatti, era già in arresto cardiocircolatorio. I soccorsi erano proseguiti anche mentre era a bordo dell’elicottero che l’ha portata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove era stata ricoverata nel reparto di Terapia intensiva pediatrica dove purtroppo è poi morta tre giorni dopo.
L’indagine
La pm Alessandra Cerreti aveva iscritto nel registro degli indagati tra gli altri don Andrea Piana, vicario parrocchiale a Caravaggio, Maurizio Residori, legale rappresentante della Tvr Srl in liquidazione Aquaneva Srl, Luca Riva, dirigente responsabile delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e preposto alla sicurezza, e Mara Inverenice responsabile del parco. Quanto al bagnino, essendo minorenne, la sua posizione è sotto esame del Tribunale dei Minorenni di Brescia.
L’accusa sostiene che gli indagati
cooperando tra loro, ciascuno nella rispettiva posizione di garanzia, non impedendo un evento che avevano l’obbligo giuridico d’impedire, cagionavano per colpa, dovuta a negligenza e imprudenza e alla violazione delle regole cautelari imposte per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, la morte di Fatou Sarr, minore partecipante al grest organizzato dalla parrocchia di Caravaggio e, in quanto tale, affidata dai genitori alla custodia del sacerdote Andrea Piana per recarsi in gita presso il parco acquatico Aquaneva, ove le è stato consentito di accedere, senza accompagnatore, a una piscina dalla profondità di 160 cm così provocando nel decesso per annegamento.
In particolare, il sacerdote caravaggino è accusato di aver omesso
per negligenza e imprudenza, di raccogliere idonee e sufficienti informazioni dai genitori della minore o, attraverso apposita documentazione certificante o parere di soggetti esperti, le capacità natatorie di Fatou Saar, necessarie per verificare che potesse entrare in sicurezza e priva di accompagnatore in una piscina dalla profondità di 1,60 cm.
Ma anche per aver omesso
per imprudenza, di prestare la necessaria costante sorveglianza sulla minore, allontanandosi dai bambini appena giunti al parco acquatico allo scopo di recarsi nel bar del parco per consumare un caffè, in tal modo consentendo alla minore di accedere alla piscina senza accompagnatore, così provocandone il decesso per annegamento.
