Anche il Comune "fa soldi" con i compro oro

Nella Tesoreria del Municipio sono finiti 1.270 euro, tra banconote trovate per strada e gioielli smarriti mai reclamati

Anche il Comune "fa soldi" con i compro oro
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Anche il Comune "fa soldi" con i compro oro. Sesto San Giovanni incluso. Se vi fosse capitato di perdere per strada, o in un altro luogo pubblico, qualcosa di valore, il consiglio spassionato è quello di dare un’occhiata agli avvisi pubblicati sull’albo pretorio del Municipio. Il tutto per un semplice motivo: qualsiasi bene che possa avere un valore, trascorso un determinato periodo di tempo viene introitato nelle casse della Tesoreria comunale. Il discorso vale sia per denaro contante, sia - ad esempio - per gioielli o in generale monili in oro, che vengono venduti ai compro oro. E il ricavato della vendita finisce allo stesso modo in Tesoreria. Altri oggetti di valore semplicemente commerciale - come borse, valigie, indumenti e altri effetti personali - possono essere o distrutti o donati dal Comune a enti di beneficenza.

Il Comune vende gioielli e incassa 450 euro

Un discorso che vale per ogni Amministrazione. Compresa quella di Sesto San Giovanni, che nei giorni scorsi ha introitato in tutto 1.271 euro, tra denaro smarrito e preziosi per i quali nessuno si è fatto avanti per dimostrare di esserne il legittimo proprietario. Il "tesoretto" è il risultato della somma di diversi ritrovamenti, il primo dei quali risale a dieci anni fa: 55 euro vennero trovati dalla Polizia locale contenuti in un portafoglio. Nel 2010, sempre i ghisa rinvennero 16,60 euro e una collanina d’oro. Due anni dopo venne trovato un portafoglio da bambina con dentro 53 centesimi, oltre a un orecchino, sempre d’oro, all’interno del centro commerciale Vulcano. Nel 2013 toccò a una banconota da 100 bath thailandesi (distrutta per il poco valore non cambiabile in euro). Ma qualcuno è riuscito a perdere anche 500 euro in un sol colpo. Per il denaro, il versamento in Tesoreria è stato immediato. Per gli oggetti in oro, invece, il Comune è passato attraverso l’intermediazione di un compo oro di Sesto, che per i preziosi ha pagato all’Amministrazione 450 euro.

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