È allarme truffe telefoniche nella zona. Le segnalazioni alla stazione dei Carabinieri di Cernusco sul Naviglio e del circondario sono aumentate in modo esponenziale negli ultimi giorni. La tecnica usata dai malviventi si chiama “spoofing”: falsificano il numero del mittente, che sul display della vittima appare come quello di una vera stazione o Comando dei Carabinieri.
La tecnica: chiamate lunghe e scenari credibili
I truffatori si spacciano per comandanti, marescialli o brigadieri. Una volta agganciata la vittima, la tengono al telefono anche per 40 minuti, raccontando storie credibili. Nel frattempo, chiedono i numeri di telefono dei familiari, che vengono immediatamente chiamati per impedire qualsiasi contatto esterno e bloccare la possibilità di chiamare il 112.
Gli obiettivi sono fissare un finto appuntamento per far uscire di casa la persona e lasciare l’abitazione incustodita, pronta per essere svaligiata, o chiedere direttamente denaro con varie scuse.
Non ci siano ancora vittime, ma attenzione massima
La tecnologia oggi consente di camuffare facilmente un numero. Vedendo un identificativo che sembra istituzionale, la gente tende ad abbassare la guardia già dall’inizio della chiamata. Per fortuna, sembra che finora nessuna truffa si sia conclusa con successo, ma l’attenzione è alta.
L’allarme non riguarda solo le truffe telefoniche. Restano attive anche le classiche tecniche dei finti tecnici dell’acqua o del gas, o di persone che si presentano a casa spacciandosi per forze dell’ordine. In questi casi, convincono la vittima a nascondere denaro e gioielli in un luogo “sicuro” per poi sottrarglieli.
Incontro in oratorio per proteggere i più fragili
Proprio per mettere in guardia la fascia di popolazione più a rischio, il comandante della stazione, Piergiuseppe Palmeri, ha tenuto un incontro all’oratorio Sacer nelle scorse settimane. Con le vacanze in vista, l’invito alla prudenza è ancora più pressante: molti anziani potrebbero ritrovarsi soli e senza riferimenti vicini.
Il consiglio è uno solo: in caso di dubbio, chiamare subito il 112. I Carabinieri ricordano che un militare vero non chiederà mai soldi, codici bancari o di tenere la linea occupata per impedire una chiamata di emergenza.