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Lanciarazzi militare nella sala d'attesa dell’ospedale Niguarda

Si è trattato di un avvertimento?

Lanciarazzi militare nella sala d'attesa dell’ospedale Niguarda
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Allarme bomba all’ospedale Niguarda: la polizia fa evacuare l’area. Momenti di tensione oggi, martedì 10 novembre 2020, nell'ospedale milanese.

Allarme bomba all’ospedale Niguarda

Un avvertimento, un gesto mirato a spaventare, uno scherzo di cattivo gusto. Ci sono ancora tanti dubbi da chiarire sul ritrovamento di un ordigno nello spogliatoio del reparto di Radiologia dell’ospedale Niguarda di Milano.

Evacuata la zona

Il ritrovamento, nel primo pomeriggio, ha sollevato timori e preoccupazioni. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, polizia e artificieri, che hanno recintato l’area dopo aver fatto evacuare la zona. L’ordigno per fortuna era privo della carica e quindi inerte. I sindacati di Cisl, Uil e Cgil si uniscono nell’appello alle istituzioni e alle forze dell’ordine affinché ci siano più controlli.

“Un avvertimento o c’era un altro scopo?”

Le sigle sindacali si dicono preoccupate, non sanno “se si tratta solo di un avvertimento o se c’era un altro scopo”, saranno le indagini a chiarire ogni dettaglio dell’accaduto. I sindacati sottolineano, inoltre, il pesante carico di lavoro per il personale sanitario, impegnato con ogni forza a fronteggiare la seconda ondata di Covid. Al centro dell’attenzione, ci sono anche le ripercussioni psicologiche per i professionisti della sanità, messi a dura prova in questo periodo di forte emergenza.

"Segnale preoccupante"

“A pochi giorni dal murales vandalizzato c’è un altro sconcertante segnale di risentimento nei confronti del mondo sanitario - è stato il commento del capogruppo regionale Pd Fabio Pizzul -  Medici, infermieri e tutto il personale ospedaliero hanno la piena solidarietà del gruppo regionale del Partito Democratico. Gli eroi di marzo non sono meno eroi oggi, impegnati in prima fila contro il virus con professionalità e abnegazione, a prezzo di grandi sacrifici personali. La tensione sociale si sta pericolosamente alzando e deve essere impegno di tutti riportare alla ragionevolezza e isolare ed evitare ogni manifestazione di violenza. Non possiamo permetterci che medici e infermieri debbano sopportare anche il peso delle minacce e delle intimidazioni.”

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