Aggressioni con machete e cocci di bottiglia: due arresti dei Carabinieri

Prima i fermi a Sesto San Giovanni, ora l'ennesimo provvedimento nella Bergamasca: 28enne e 23enne in carcere

Aggressioni con machete e cocci di bottiglia: due arresti dei Carabinieri
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Prima l'arresto a Sesto San Giovanni, poi la scarcerazione e la misura dell'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Infine due brutali aggressioni nella Bergamasca. Da qui un ulteriore fermo da parte dei Carabinieri e l'apertura, per loro, delle porte del carcere di Bergamo.

Brutali aggressioni, due arresti

Nella serata del 20 giugno 2024, a Calusco d’Adda, i militari della Stazione locale hanno proceduto all’arresto, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di due cittadini di nazionalità marocchina, rispettivamente di 28 e 23 anni, entrambi residenti proprio a Calusco.

I precedenti e il primo fermo dei Carabinieri

Nell'ottobre 2023 gli stessi erano stati tratti in arresto da militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Sesto San Giovanni, dopo aver cercato di sottrarsi a un controllo di polizia con relativo inseguimento. Da qui l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e di porto di oggetti atti ad offendere. Erano finiti dietro le sbarre, salvo poi essere scarcerati un mese dopo con l'applicazione, da parte del Tribunale, della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

Gli agguati a colpi di cocci di bottiglia, machete e altre armi da taglio

Nonostante ciò, i due indagati, a febbraio 2024, a Paderno d’Adda, si sono resi autori di lesioni aggravate nei confronti di un connazionale, colpendolo con un coccio di bottiglia e con un machete. Uno dei due, infine, il 16 giugno, a Medolago, aveva aggredito un altro connazionale con un'arma da taglio e finito in ospedale.

Ordinanza di custodia cautelare: scatta il viaggio in carcere

A quel punto l’Autorità giudiziaria, che aveva emesso la precedente misura cautelare e a cui sono state inviate le richieste di aggravamento della misura nei confronti dei due, avendone valutato la pericolosità sociale, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di entrambi. Dopo le formalità di rito, i due sono stati condotti nella casa circondariale di Bergamo.

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