Affidata a una comunità. Il padre della 12enne: "Dalle istituzioni solo silenzio"

Il genitore, separato dall'ex moglie, non è stato messo al corrente delle sorti della figlia

Affidata a una comunità. Il padre della 12enne: "Dalle istituzioni solo silenzio"
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Ha trascorso il suo dodicesimo compleanno all'interno di una casa famiglia, lontana dai suoi affetti, lontana dalla sua casa, lontana da suo padre che, ancora oggi, aspetta di poter ricongiungersi con sua figlia. La sua colpa? Essersi ritrovata nel bel mezzo di una separazione conflittuale, con una serie infinita di "decisioni superficiali" e provvedimenti che di certo non hanno avuto come obiettivo quello di preservare o ritrovare il benessere della minore.

Un padre separato e la figlia "sottratta"

Torna alla ribalta, grazie all’associazione Codici, la vicenda della 12enne sestese allontanata dalla casa della madre e affidata dal Tribunale per i minorenni a una struttura protetta, dopo una relazione dei Servizi sociali. "Non si trattava di un caso di violenza o di abusi da determinare l’allontanamento della minore, anzi i motivi erano ben definiti ed espressi chiaramente dalla mamma della 12enne, che aveva ritenuto la sua gestione troppo impegnativa, chiedendo di essere sollevata dal ruolo genitoriale divenuto troppo gravoso a causa di una momentanea difficoltà", hanno spiegato da Codici.

Il padre lasciato completamente all'oscuro

Ma invece di affidare la ragazza al padre "si è preferito relegarla in una casa famiglia, strappandola ai propri affetti, e rompendo quei delicati equilibri che caratterizzano una quasi adolescente", hanno aggiunto dall'associazione. Ad oggi, a distanza di mesi dall’allontanamento della minore dalla casa della madre, nulla è cambiato. "Il padre, dopo aver presentato un'istanza urgente per conferire con il giudice, ha ricevuto in risposta soltanto silenzio - hanno sottolineato ancora dall’associazione che sta seguendo il caso della famiglia sestese - Nessuno interviene per porre fine a questa ingiusta decisione, nessuno muove un dito affinché questo provvedimento non resti definitivo. Il padre è disperato, si sente imbavagliato e immobilizzato. Non sopporta di dover vedere la figlia davanti ad estranei che vigilano sugli incontri. La disperazione di questo padre è quella di tanti altri padri separati che non riuscendo più a sostenere gli ostracismi di ex mogli, giudici e istituzioni non vedono altra alternativa se non quella di arrendersi".

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