Adescò 12 minorenni: arrestato 23enne per pornografia minorile
Il giovane carpiva la fiducia delle sue vittime e si faceva inviare foto e video pornografici autoprodotti
E' finito in manette un 23enne di origine egiziana che aveva adescato dodici ragazze minorenni: è accusato di violenza sessuale aggravata e pornografia minorile.
Adescò 12 minorenni: arrestato 23enne per pornografia minorile
Nella giornata di sabato 1 giugno, a Milano, i Carabinieri della Compagnia Duomo hanno rintracciato e tratto in arresto un egiziano di 23 anni, destinatario di un'ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale Ordinario di Milano – Ufficio G.I.P., in quanto ritenuto responsabile dei reati di pornografia minorile, violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne, commesse dal 2019 al 2022 nei confronti di dodici ragazze, all'epoca dei fatti tutte minorenni.
Il provvedimento scaturisce da un'attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e condotta dalla locale Sezione di P.G. – Aliquota Carabinieri, che ha permesso, attraverso un'approfondita analisi telematica del cellulare in uso all'indagato, di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a suo carico facendo emergere una seriale, inquietante e morbosa attività di produzione di materiale pornografico attraverso l'utilizzo di minori, anche infra-quattordicenni, adescate sui social.
Ricostruito il modus operandi
In particolare, le indagini, avviate a seguito della denuncia presentata dai genitori di una minore presso la Stazione Carabinieri di Palmi (RC), hanno consentito di documentare e ricostruire il modus operandi costante e ricorrente utilizzato dall'indagato il quale:
- dapprima, sceglieva in modo non casuale le giovanissime vittime adescandole sui social network, tra cui Instagram, con lusinghe e complimenti;
- in seguito, carpita la fiducia delle vittime, le induceva - approfittando della loro condizione di particolare vulnerabilità e fragilità - ad inviargli foto e video autoprodotti a sfondo sessuale sulla sua utenza WhatsApp, non esitando ad umiliarle con frasi volgari ed ingiuriose sino a minacciarle, qualora si fossero rifiutate di proseguire, di diffondere e pubblicare i contenuti multimediali ricevuti.
L'uomo, al termine degli adempimenti di rito, è stato quindi associato presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria in attesa dell'interrogatorio di garanzia.