la critica

"A Peschiera le barriere antirumore sembrano i muri di una prigione"

Il centrodestra propone di organizzare un concorso per artisti per "ingentilire" gli spazi di via Liberazione.

"A Peschiera le barriere antirumore sembrano i muri di una prigione"
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"Quando tutti noi peschieresi abbiamo visto le nuove barriere fonoassorbenti in via Liberazione siamo rimasti senza parole. Non si deve obbligatoriamente sacrificare l'estetica a favore della praticità.  Pensare che tutte quelle famiglie abbiano atteso lunghi anni per ritrovarsi delle barriere che assomigliano alle mura perimetrali di una prigione è semplicemente vergognoso. Si può decantare quanto si vuole il materiale utilizzato, ma il dato di fatto è innegabile: queste barriere antirumore sono semplicemente orripilanti".

Peschiera, barriere antirumore nel mirino del centrodestra

A criticare l'estetica dei manufatti sono i coordinatori delle forze di centrodestra cittadine Stefania Accosa (Fratelli d'Italia),  Daniele Pinna (Lega) e  Mario Orfei (Forza Italia).

Siamo nel 2020, esistono da anni progetti che associano la funzionalità delle prestazioni di fonoisolamento e fonoassorbimento ad una forte connotazione estetico-paesaggistica. Un esempio è dato dalle barriere a verde verticale modello green reef e green sonic (o in generale barriere vegetate). Ovviamente avrebbero costituito un investimento più consistente in termini di manutenzione, ma sarebbero state una soluzione ambientale ecosostenibile e i residenti avrebbero avuto un affaccio, una vista decisamente migliore. Il danno ormai è fatto, ma la nostra proposta come centrodestra è quella di istituire un bando di concorso rivolto ad artisti che possano provvedere a "ingentilire" queste barriere, realizzando opere di street art con temi inerenti la natura e paesaggio. Crediamo sia il minimo per cercare di rimediare allo scempio di via Liberazione.

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