A Lodi e Milano cala la produzione di latte: mucche stressate dal caldo

Le mucche con le alte temperature stanno producendo fino al 10% di latte in meno.

A Lodi e Milano cala la produzione di latte: mucche stressate dal caldo
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Oltre agli uomini a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie, dove le mucche con le alte temperature stanno producendo fino al 10% di latte in meno rispetto ai periodi normali. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza sugli effetti dell’innalzamento della colonna di mercurio nell’ultima settimana.

Col caldo anche le mucche stressate mangiano meno e bevono di più

Spiega Gian Enrico Grugni, allevatore di Cervignano d’Adda, in provincia di Lodi :

“Con il caldo torrido gli animali mangiano meno, bevono di più e producono meno latte. Già da un po’ abbiamo attivato i ventilatori e le doccette refrigeranti in stalla per aiutare le mucche a resistere all’afa, ma chi non ha questi sistemi è destinato a perdere ben più del dieci per cento”.

Precisa Carlo Migli, imprenditore agricolo di Castelgerundo (LO):

“Nonostante il raffrescamento c’è comunque un calo importante di produzione giornaliera. Il caldo stressa molto le mucche, che si alimentano con difficoltà e si muovono meno”.

Il clima ideale per le mucche stressate è tra i 22 e 24 gradi

Infatti, se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi. Anche gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi.

Aumento dei costi della stalla e calo della produzione

Al calo delle produzioni di latte – continua la Coldiretti interprovinciale – si aggiunge, dunque, un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.  Difficoltà si riscontrano anche nei campi – precisa ancora la Coldiretti – dove gli agricoltori sono costretti a ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni in sofferenza, dagli ortaggi al mais, dalla soia al pomodoro.

Con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante – spiega la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – sono a rischio stress idrico e colpi di calore che compromettono la crescita dei frutti negli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali. L’intervento con irrigazione di soccorso è importante – conclude la Coldiretti – soprattutto per far sopravvivere le piantine piccole che non avendo radici sviluppate non riescono a raggiungere lo strato umido del terreno poiché lo sbalzo improvviso della temperatura tende a formare una crosta in superficie.

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