A Grezzago votano i parenti e la delibera è illegittima

A Grezzago votano i parenti e la delibera è illegittima
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I parenti votano una delibera a cui non avrebbero dovuto partecipare e il documento viene annullato per incompatibilità parentale.

Una svista, quella dell'Amministrazione, ammessa dallo stesso sindaco Vittorio Mapelli.

Il fatto è accaduto lunedì sera in Municipio durante la seduta consiliare. Fra i punti all’ordine del giorno c’era anche quello legato all’acquisizione, da parte del Comune, a titolo gratuito, di un terreno da un privato.

Tutti, tranne il consigliere di minoranza Luigi Mauri, si sono dichiarati favorevoli, peccato che dal pubblico un cittadino ha fatto notare che fra alcuni consiglieri e il privato c’era un legame di parentela.

La legge dice che non possono esserci vincoli, se non oltre il quarto grado, e quando ci sono questi casi il politico in questione si deve allontanare dall’aula e non può partecipare al voto.

Così, dopo aver svolto i dovuti controlli, si è capito che la votazione era illegittima per incompatibilità fra i rapporti di parentela fra due consiglieri e il privato, e il primo cittadino ha subito dato mandato agli uffici di annullare in autotutela la delibera di Consiglio.

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