A Desio oggi si gioca a calcio contro il razzismo

A dare il calcio d'inizio della partita sarà il giocatore di origine senegalese dell'Us Melzo colpito da un pugno dal padre di un avversario.

A Desio oggi si gioca a calcio contro il razzismo
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Insulti razzisti durante la partita: oggi, sabato 9 novembre 2019, saranno ancora in campo Aurora Desio e Sovicese.

Insulti razzisti durante la partita

Dopo il gravissimo episodio di razzismo avvenuto lo scorso weekend a Lissone, durante la partita Aurora Desio Sovicese, categoria 2009, in cui una mamma ha insultato per il colore della pelle un ragazzino di 10 anni, oggi si torna in campo. Al grido di VAR, Vietato Ai Razzisti. 

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Nel primo pomeriggio si disputerà un nuovo incontro tra le due squadre e a dare il calcio d’inizio alla partita ci sarà anche il giovane giocatore dell’Us Melzo, 17 anni, che lo scorso weekend dopo aver ricevuto insulti da un giocatore avversario si è preso anche un pugno dal genitore del ragazzo stesso.

Colpito da un genitore

Ha dell'incredibile l'episodio che ha riguardato Momo, il giocatore della Juniores dell'Us Melzo che venerdì della scorsa settimana è stato colpito con un pugno dal padre di un  giocatore avversario al termine di una ruvida partita disputatasi sul campo della Cea Milano. I dirigenti melzesi hanno raccontato di epiteti inguiriosi nei confronti dei loro giocatori e in particolare di Momo. E' stato però al termine dell'incontro che si è verificato il fattaccio con un uomo che ha colpito il giovane del Melzo. Oggi Momo ha dato il calcio d'inizio e ha ricordato l'episodio: "Gli avversari erano un po' nervosi - haspiegato -  Ho sentito insulti razzisti dalla tribuna durante la gara. A fine partita mi ha tirato un pugno il padre del numero 9 con cui avevo avuto battibecchi. Alla fine la cosa strana è che loro hanno vinto la partita. Dare il calcio d'inizio alla gara di oggi è piacevole"

I commenti

"Come prevenire altri casi? Col buonsenso, che sta venendo sempre più a mancare - ha spiegato il coordinatore del settore giovanile della Figc Giuseppe Terraneo -  Mi da fastidio che episodi come questi rovinano alla fine ciò che è solo un gioco. Dobbiamo avere dei bravi dirigenti a leggere tutte le linee guida, ma anche bravi istruttori e bravi genitori, che non devono pensare di avere un campione in casa". Sulla vicenda è intervenuto anche Nicola Mattera, general manager del Melzo. "Sabato prossimo a Melzo ci sarà iniziativa simile. Momo sarà in campo per la partita con la sua squadra alle 16.30. Prima ci sarà un ingresso in campo simile a quello di oggi ma ci sarà anche la presentazione dell'associazione afro-italiana di Cassina de' Pecchi. Sarà occasione per ufficializzare gemellaggio tra Melzo e Aurora Desio".  "Ci mettiamo a disposizione nella lotta al razzismo a fianco dell'Aurora - ha dichiarato il presidente della Sovicese Alberto Canzi - Chiediamo ai genitori di capire queste cose, i ragazzi devono giocare a calcio e i genitori devono portare il giusto rispetto, ricordare che è un gioco e far divertire i ragazzi. Lasciamo giocare i nostri ragazzi ". Sulla partita antirazzismo si è espresso anche Alessandro Crisafulli dell'Aurora.  "Abbiamo voluto che un brutto episodio diventasse una giornata positivo e significativa. Il nostro gemellaggio con gli amici del Melzo sarà contro il razzismo e a favore dei giovani". La chiosa finale è toccata all'assessore regionale allo sport Martina Cambiaghi. "Più che lotta al razzismo vorrei parlare di lotta a ignoranza e maleducazione in ogni categoria. C'è sempre un tifo contro gli avversari e mai a favore della propria squadra. Lavoriamo per insegnare la cultura dello sport. Manifestazioni del genere utili ma dobbiamo lavorare per insegnare la cultura del rispetto. È un ragionamento che va oltre il razzismo. Lavoriamo con Lega dilettanti, Figc e Csi per nuovi progetti lavorando con ragazzi e genitori. Csi ha previsto momenti di educazione genitori. Vogliamo estendere il progetto alla Lombardia magari con materiale da dare ai bimbi. Il problema del tifo contro che sfocia anche in razzismo è da risolvere".

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