Conferenza Sharia alla moschea, La Lega tuona "Incontro che alimenta il fondamentalismo"
Il Carroccio fa quadrato attorno al sindaco Di Stefano e censura l'incontro sulla Legge islamica organizzato dal centro islamico di Sesto San Giovanni
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Dopo il sindaco, anche la Lega censura la conferenza sulla Sharia organizzata dal centro islamico di Sesto San Giovanni.
Polemiche sull'incontro sulla legge islamica di domenica
Nel mirino del primo cittadino Roberto Di Stefano è finito l'incontro organizzato per la mattina di domenica 12 novembre presso la moschea di via Luini. Si tratta della seconda conferenza della rassegna di incontri, aperti al pubblico, lanciata dalla comunità musulmana sui temi dell'Islam che si tengono nelle domeniche di novembre. Appuntamento in cui si parlerà della Sharia, la legge islamica applicata nei paesi integralisti del mondo arabo. “Ritengo grave che a Sesto si tengano eventi con questo tema e con un relatore come Hamza Piccardo". Ha commentato il sindaco puntando il dito anche contro il relatore dell'incontro, l'ex presidente dell'Ucoii, definito dallo stesso Di Stefano come un personaggio con "idee discutibili e integraliste".
L'affondo del Carroccio: "Siamo con il sindaco"
"La Lega Nord appoggia totalmente la ferma presa di posizione del sindaco Di Stefano". Afferma Riccardo Pase, segretario provinciale Lega Nord Martesana. "Una condanna scontata per noi poiché la Sharia è contraria alla nostra Costituzione e alle nostre norme giuridiche. L’applicazione di leggi religiose alla società civile è in contrasto con il principio di Laicità dello Stato riconosciuto dalla nostra Carta. Un incontro pubblico a riguardo è totalmente inconcepibile oltre a essere rischioso perché volto ad alimentare il fondamentalismo islamico".
Critiche sulla presenza di Piccardo
Anche Pase contesta la scelta del relatore. "Si tratta infatti dello stesso Piccardo che dichiarò pubblicamente che la poligamia è un diritto civile. Il 25 Novembre sarà la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, da una comunità che si professa integrata ci aspettiamo qualche iniziativa che condanni fermamente le violenze di cui le donne sono oggi vittime. Sicuramente, ospitare un personaggio che ritiene sia un diritto la convivenza con più donne come se fossero degli oggetti di cui disporre liberamente, non ci fa sperare in nulla di positivo".