Arte e cultura

Villa Opizzoni: recuperati gli affreschi, partono i lavori della storica dimora di Pioltello

L'Amministrazione ha investito oltre 6 milioni di euro nel recupero dell'edificio che diventerà la Casa della Cultura e delle associazioni cittadine

Villa Opizzoni: recuperati gli affreschi, partono i lavori della storica dimora di Pioltello
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Il progetto di restauro e recupero della centrale Villa Opizzoni di Pioltello è ufficialmente partito. A sancirlo è stato lo spostamento in Comune di sette affreschi ospitati nella dimora che affonda le sue radici nel ‘600.

Villa Opizzoni partono i lavori

In questo momento l’iter è ormai completo: è proprio l’arrivo dei dipinti in Municipio a rappresentare, quindi, il segnale dell’avvio dei lavori e a lasciare via libera alle ultime verifiche da eseguire dal punto di vista strutturale rispetto agli interventi parecchio invasivi degli anni ’80.

La ricerca di nuovi affreschi

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Contemporaneamente è già in corso in concerto con la Sovraintendenza la ricerca di ulteriori tracce di preesistenze, oltre alle sette opere totali che da giorni sono ospitate all’interno del Municipio di piazza dei Popoli (come potrebbero essere altri affreschi o manufatti), poi in autunno si entrerà nella fase vera e propria dei lavori.

Un pezzo della cultura di Pioltello

Il vicesindaco con deleghe all’Urbanistica, ai Lavori pubblici e al Patrimonio, Saimon Gaiotto, dichiara che l’intervento, che "cuba" in tutto circa 6,5 milioni di euro (di cui 5 sono frutto del Pnrr), non è neanche da considerare un “lavoro pubblico”, in quanto la villa parla di una storia notevole che dopo tanti anni viene restituita all’orgoglio cittadino.
Come afferma anche la sindaca Ivonne Cosciotti, fiera del progetto, "Villa Opizzoni finalmente rivivrà e ritroverà quella bellezza e quell’antico splendore che le appartiene".

Da struttura socio-sanitaria a struttura culturale

Villa Opizzoni diventerà, infatti, la Casa della cultura, delle associazioni, delle arti e della musica. Ospiterà mostre, concerti e altri eventi: sarà, insomma, un centro di aggregazione per tutti.
La delibera per la modifica della destinazione d’uso della villa verrà portata proprio da Gaiotto nel Consiglio comunale in programma per fine luglio.

La storia

Il palazzo in passato era appartenuto alla nobile famiglia di Spagna Paceco-Roxas, che durante la dominazione spagnola di Milano lo acquistò come casa di campagna. Un Opizzoni poi sposò una Paceco, aggiungendo alla denominazione della villa il suo cognome, che in seguito sarebbe rimasto l’unico con cui oggi è comunemente conosciuta.

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