Vedova dell'ex custode del cimitero non vuole lasciare la casa: si va in Tribunale
Il Comune di Cologno Monzese ha promosso un'azione giudiziale per obbligare la donna a riconsegnare le chiavi dell'alloggio di servizio occupato senza titolo
Dopo una lunga serie di rinnovi, la scorsa estate l’Amministrazione comunale di Cologno Monzese aveva inviato l’avviso bonario per la liberazione dell’alloggio. Solo che invece di riconsegnare le chiavi in Municipio come richiesto, la controparte ha deciso di nominare un avvocato.
La vicenda dell'alloggio di servizio del cimitero finisce in Tribunale
Finirà in Tribunale la vicenda dell’appartamento che era stato affidato al custode del cimitero di via Longarone, deceduto da tempo. All’interno del bilocale, con piccolo giardino e posto auto, è rimasta a vivere la vedova, che ha continuato a versare a Villa Casati l’esiguo contributo di occupazione dell’immobile pattuito a suo tempo. Visto che con le buone non è stato raggiunto alcun risultato, il Comune ha optato per le "cattive", avviando un’azione giudiziale per il rilascio dell’alloggio di servizio "occupato senza titolo". Su questo aspetto il Municipio è stato chiaro, come pure l’assessore al Patrimonio Loredana Verzino.
"Dispiace che si sia dovuti arrivare a questo punto, ma c’è il rischio che si inneschi una guerra tra chi ha diritto di accedere ai servizi abitativi pubblici, ma rimane in lista d’attesa, e altri che invece hanno beneficiato di un’agevolazione, che però ora non ha più ragione di essere", ha spiegato.
Dopo il caso delle scuole, ora scoppia quello del camposanto
Nel recente passato era scoppiato il caso di alcuni ex custodi delle scuole, anche loro rimasti all’interno degli appartamenti di pertinenza nonostante avessero concluso l’incarico assegnato loro. Ora si apre il fronte del camposanto, del tutto simile per contesto.
"Al custode era stato concesso l’uso dell’appartamento a fronte dello svolgimento di alcuni servizi, come il controllo notturno del cimitero e l’apertura e chiusura dei cancelli - ha spiegato Verzino - La moglie dell’ex custode ha chiesto, per poter liberare l’alloggio di servizio, che gliene venga concesso un altro, di edilizia popolare. Ma non funziona così. Tra l’altro durante i mesi estivi resta vuoto, perché ci risulta che la signora, che ha dei figli a cui appoggiarsi, trascorra lunghi periodi fuori Cologno. Non possiamo più accettare situazioni come questa, che arrivano dal lontano passato, legate a contratti scaduti che non si sa per quale motivo siano stati confermati senza che ci fosse alcun diritto per farlo".
Nessuna intenzione di lasciare immediatamente senza un tetto un’anziana:
"Penso alla Casa delle associazioni di San Maurizio - ha concluso l’assessore - Qui, al termine del contratto, la famiglia che alloggiava nell’immobile di servizio l’ha lasciato spontaneamente, attendendo che la nuova sistemazione che aveva trovato fosse disponibile per il trasloco".