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Valtellina 2030 verso uno sviluppo sostenibile

Plinio Vanini, fondatore dell’azienda agricola La Fiorida, ha presentato il convegno che si terrà giovedì 15 settembre

Valtellina 2030 verso uno sviluppo sostenibile
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"Valtellina 2030. Per costruire insieme uno sviluppo sostenibile". E’ questo il titolo dell’ambizioso forum in programma giovedì 15 settembre, con inizio alle ore 15, all’azienda agrituristica La Fiorida di Mantello. Sarà un’occasione molto importante durante la quale gli stakeholder della valle presenteranno alle istituzioni i problemi, con le relative soluzioni, per garantire a tutto il territorio un futuro più sostenibile, condiviso.

Il convegno Valtellina 2030

Ci sarà un vero e proprio parterre de roi.  I lavori si apriranno con i saluti del padrone di casa: Plinio Vanini, fondatore dell’azienda agricola La Fiorida. I saluti istituzionali, a nome di tutte le attività economiche, invece, saranno affidati a Loretta Credaro, presidente della Camera di commercio di Sondrio. Subito dopo seguirà una tavola rotonda, coordinata da Giancarlo Ferrario, direttore editoriale del Gruppo Netweek, cui prenderanno parte Stefano Martinalli, Dg Autotorino, Antonio Tirelli, presidente Gruppo Iperal, Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti, Claudio Palladi, Ad Rigamonti e presidente Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina, e Sergio Schena, membro della Fondazione Milano Cortina.

La formula interessante e innovativa di questo meeting è che la politica prima ascolterà le istanze e le possibili soluzioni proposte dagli stakeholder valtellinesi e poi interverrà per capire quali risposte dare. E in questo caso le istituzioni saranno rappresentate ai massimi livelli, come forse non era mai avvenuto: Mauro del Barba, parlamentare valtellinese e uno dei leader nazionali di Italia Viva, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, e Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico.

Da dove nasce Valtellina 2030?

La domanda l’abbiamo girata a uno dei promotori: Plinio Vanini.

"Vogliamo costruire insieme un’idea di futuro della valle, frutto di un percorso il più possibile condiviso e in grado di rappresentare le esigenze di tutta la valle – ci ha risposto il presidente di Autotorino, società fondata nel 1965 e oggi diventata il primo dealer italiano dell’automotive e che occupa quasi 2.000 collaboratori– Questo non è certo il primo convegno che viene promosso sul territorio a testimoniare come la Valtellina sia una realtà consapevole delle proprie potenzialità e desiderosa di renderle linfa per il proprio sviluppo e per il benessere della sua comunità. Molte idee emerse nel tempo debbono essere attualizzate e poste a confronto con i cambiamenti epocali che stiamo vivendo, dove sono centrali i temi dell’innovazione e della sostenibilità. Uno scenario in cui è indispensabile marciare uniti, cercare la maggiore condivisione possibile per ottenere i risultati di cui abbiamo bisogno con un approccio visionario ma pragmatico. La valle è fatta di tante Pmi che si confrontano con un mondo globalizzato, recependone per prime le sfide e la necessità di immediata reazione: fare rete è l’unica strada possibile se vogliamo ottenere qualcosa nell’interesse generale. "Valtellina 2030" è un primo passo in cui mettere a fattor comune idee e percorsi per renderle iniziative concrete”.

Quali sono i temi sui quali vi concentrerete?

"Agricoltura e turismo che sono i due comparti strategici del nostro territorio ma che devono dialogare  e collaborare meglio, un po’ come avviene – con risultati eccellenti – in Trentino e in Alto Adige, cioè due esempi virtuosi e che dobbiamo “copiare”, essendo stati capaci di creare un brand forte e riconoscibile. Questa politica non possiamo più affrontarla singolarmente o attraverso i cinque mandamenti. L’individualismo e la parcellizzazione non produce nulla, ci deve essere una regia unica, forte e autorevole. Un discorso che ci porta inevitabilmente alle Olimpiadi invernali del 2026".

A proposito della sfida olimpica come siamo messi?

"Questa è un’occasione irripetibile e che dobbiamo sfruttare nel migliore dei modi affinchè l’evento coinvolga tutta la valle e non solo le località dove si terranno le gare. Le Olimpiadi sono un’occasione importante per completare le infrastrutture viabilistiche e ferroviarie di cui necessitiamo, ma servono anche per migliorare l’offerta ricettiva riqualificando le attività esistenti e creandone di nuove, oltre a favorire una maggiore formazione dell’accoglienza. Se poi gli investimenti latitano dobbiamo capirne le ragioni, cioè scoprire perché un imprenditore non investe in Valtellina neppure alla vigilia delle Olimpiadi. La vocazione turistica per noi è una priorità, dobbiamo costruire un’offerta di qualità perché abbiamo luoghi che si prestano per programmare un turismo più consapevole, ecosostenibile, rispettoso del territorio e di qualità".

Che tipo di confronto auspica?

"A tutto campo, serve il contributo di tutti per un dialogo pragmatico e non ideologico con una visione chiara del futuro che può scaturire solo da un dialogo serio tra mondo delle imprese e istituzioni".

Il cahier de doleance della valle sarà presentato a tre importantissimi rappresentanti istituzionali.
Con quale obiettivo?

"Sono tre persone che, a vari livelli, hanno sempre avuto a cuore la valle. Sono tre autorevoli rappresentanti delle istituzioni che hanno sempre avuto a cuore i problemi della valle. E in questa occasione chiederemo loro di fare uno sforzo in più per garantire un futuro economico e sociale che questo territorio merita. Non dimentichiamo che, grazie all’intenso lavoro svolto dall’assessore regionale Massimo Sertori e al ministro Giancarlo Giorgetti oggi abbiamo una nuova normativa  sull’idroelettrico che ci sta portando un significativo aumento delle risorse economiche oggi attestate attorno ai 60 milioni annui, destinati a salire ulteriormente nei prossimi anni. Questi soldi, però, dobbiamo spenderli meglio. Capisco che il nostro è un territorio lungo 170 km, popolato da 181.000 abitanti distribuiti in 77 Comuni e che bisogna sostenere gli Enti locali. Però dobbiamo imparare anche a fare investimenti strategici e ridurre sensibilmente quelli ‘polverizzati’ e, quindi, meno incisivi".

Un obiettivo ambizioso, ma non sarà facile…

"Nulla è facile, ma abbiamo il dovere di insistere, di provarci e di cercare. Il convegno del 15 settembre ha proprio questo obiettivo: immaginare il futuro della Valtellina per i prossimi 10/20 anni. Per costruire insieme uno sviluppo sostenibile".

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