Vaccini: dal 2 giugno prenotazioni per gli over 12. E prende quota l'ipotesi terza dose
L'apertura alle prenotazioni dovrebbe scattare a mezzanotte di oggi ma probabilmente sarà possibile aderire anche qualche ora prima.
Da mercoledì 2 giugno i giovani dai 12 ai 29 potranno prenotare la prima dose di vaccino. Dai 12 anni in su sarà possibile prenotare ufficialmente, come da programma: proprio il giorno della Festa della Repubblica.
Aprono le prenotazioni per la fascia 12-29 anni
Dal 2 giugno in Lombardia tutti i cittadini con più di 12 anni potranno prenotare la prima dose di vaccino.
La decisione è arrivata poche ore prima dell'apertura delle prenotazioni per la fascia di età 16-29 anni, prevista inizialmente per la mezzanotte del 2 giugno. Spostato dunque l'avvio di poche ore, ma ci sarà spazio per più vaccinandi.
Le modalità di prenotazione restano uguali a quelle passate:
- Il portale online creato da Poste Italiane
- il numero verde gratuito 800.894.545
- gli sportelli Postamat
- rivolgendosi direttamente al proprio portalettere.
I numeri
Un milione e 300mila persone rientrano nella fascia 16-29 anni, il 15% dei quali già vaccinato poiché rientrante nelle categorie prioritarie, toccherà poi agli adolescenti tra i 12 e i 14 anni.
Sono state superate le 6 milioni di iniezioni: in Lombardia un cittadino su due sopra i 16 anni ha già ricevuto la prima dose, uno su quattro ha già fatto entrambe.
Si apre alla terza dose del vaccino
Intanto si fa strada sempre più l'ipotesi terza dose di vaccino, come possibile richiamo per poter coprire meglio le varianti del Covid. L’apertura a un’eventualità di questo tipo è arrivata domenica scorsa (30 maggio) dal Ministro della Salute Roberto Speranza, ospite della trasmissione Che tempo che fa.
Ma volendo guardare oltre i semplici annunci è lecito domandarsi in che modo e con quali tempi questi richiami verranno somministrati. Ci saranno ancora i grandi hub che abbiamo imparato a conoscere o si studieranno soluzioni alternative?
E' possibile che si faccia affidamento sulla rete composta da medici di base, farmacie e aziende, conservando comunque qualche centro vaccinale magari di dimensioni più piccole. È necessario però che i piani più alti, Ministero, Istituto superiore di sanità e infine la Regione mettano nero su bianco quel che decideranno.
Probabile che a fine giugno il Pirellone presenti al commissario straordinario la propria campagna di richiami invernali, che coinvolgerebbero chi per primi hanno ricevuto il vaccino: personale sanitario e anziani con più di 80 anni.