sanità

Un tablet per comunicare con i pazienti ricoverati che non possono parlare

Il Centro Gianni Mori ha donato all'ospedale di Cernusco uno strumento pensato per rendere migliore la qualità di vita e di degenza dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva

Un tablet per comunicare con i pazienti ricoverati che non possono parlare
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È stato consegnato dai rappresentanti del Centro Gianni Mori onlus, associazione storica amica del Presidio ospedaliero Uboldo di Cernusco sul Naviglio, uno strumento prezioso destinato ad offrire aiuto e supporto ai pazienti ricoverati nel reparto di Terapia intensiva. Uno strumento tecnologico che permetterà ai pazienti  di comunicare più facilmente con il personale medico e infermieristico.

Uno strumento per comunicare

L’ingegner Aldo Galbiati, rappresentante dell’onlus fondata nel 1984 in ricordo del professor Mori, primario storico dell’Uboldo di Cernusco, ha consegnato nelle mani di Massimo Zambon, direttore della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione di Cernusco, un tablet dotato di sensori in grado di tradurre qualsiasi movimento dei pazienti – con la testa, una mano, un piede o un dito – in immagine, parola o frase.

L’innovativo strumento permette al malato di comunicare anche quando l’uso della parola diviene impossibile, cosa purtroppo abbastanza frequente per i nostri malati intubati o tracheostomizzati

ha spiegato Zambon.  La scelta del prezioso dono, spiegano i responsabili del Centro Gianni Mori Onlus, nasce dalla consapevolezza, dimostrata da dati di letteratura, che l’impossibilità a comunicare è causa di sofferenza e disagio per i pazienti, con conseguenze anche cliniche potenzialmente serie.

La possibilità da parte degli operatori sanitari – conclude Zambon - di comprendere meglio le necessità e i problemi di questi malati migliora l’efficienza e la qualità del nostro lavoro.

La consegna dei tablet all'Uboldo

Il tablet, dotato di un software di nuova generazione che oltre alla possibilità di dar “voce” a chi si trova momentaneamente impossibilitato, consente anche di interagire con pazienti che parlano lingue diverse, strumento che, ha detto il Direttore Generale di Asst Melegnano Martesana Roberta Labanca, "rappresenta, oltre che testimonianza del continuo e prezioso rapporto con il territorio e le associazioni che da anni ci supportano, conferma della filosofia che guida tutto il personale di questa azienda dove l’impegno è di farsi carico non solo dell’assistenza in senso stretto, ponendo attenzione al singolo paziente perché non si erogano “prestazioni”, ma si curano le persone".

Uno stretto rapporto tra la città e il “suo” ospedale e con una onlus, il Centro Gianni Mori che da quarant’anni "è protagonista di una collaborazione che è testimonianza del ruolo di un ospedale che siamo orgogliosi di avere sul nostro territorio", è quanto rimarcato dalla sindaca Paola Colombo che ha voluto ringraziare tutti i presenti per "il lavoro svolto ogni giorno con cura e attenzione e per la grande capacità di guardare al benessere complessivo dei pazienti: fisico, ma soprattutto psichico. Oggi la città di Cernusco sul Naviglio celebra un altro grande passo per l’intera comunità e per tutti coloro che la vivono, a partire dalle persone qui ospedalizzate".

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