Rischia di cadere sul centro disabili: albero storico di Trezzo sarà abbattuto
Si tratta del grande bagolaro situato nel parcheggio dietro alla Villa comunale. Il suo fusto è lacerato e i suoi rami minacciano di cadere contro il Centro diurno disabili. Da qui la decisione di abbatterlo in settimana.
Un albero storico della città di Trezzo sull'Adda fra pochi giorni verrà abbattuto. Si tratta della grande pianta di bagolaro situata nel parcheggio dietro alla Villa Comunale.
Un albero storico della città di Trezzo sull'Adda verrà abbattuto fra pochi giorni
Il grande bagolaro, chiamato anche spaccasassi e in lingua latina Celtis australis, situato di fronte al parcheggio dietro alla Villa comunale di Trezzo sull'Adda, ha purtroppo le ore contate. E' un esemplare maestoso, formato da un grande fusto dal quale si dipanano cinque grossi rami. Ma purtroppo, proprio questi minacciano di cadere sul Centro diurno disabili, situato all'interno del parco della biblioteca civica. Anche per questo motivo, al fine di garantire la sicurezza degli utenti e delle sue strutture, l'Amministrazione comunale, dopo aver letto attentamente l'apposita relazione dell'agronomo, ha deciso di prendere una drastica decisione. La pianta verrà abbattuta nell'arco di tre giornate lavorative, in programma da martedì 27 luglio 2021.
Il parere dell'agronomo non lascia dubbi
Questo l'esito dell'indagine effettuata dal perito per il Comune di Trezzo sull'Adda, legata all'iconico albero civico.
"Dall'indagine visiva avvenuta in data 15/12/2020 fin da subito sono apparse ben chiare ed evidenti le problematiche strutturali che caratterizzano la pianta. Generalmente tali difetti strutturali, col passare degli anni e quindi col progressivo aumento delle dimensioni dei tronchi, aumentando in modo considerevole il rischio di cedimenti, causato appunto dall’inserzione stretta e dall’inclusione corticale, come nel caso in oggetto. L’aspetto più critico è il cretto longitudinale che si e formato tra il tronco interessato dalla rimozione della branca in passato e quello sviluppato in direzione Sud Est (oltre che da quelli limitrofi) ovvero del posteggio delle biciclette. Il cretto longitudinale rappresenta sostanzialmente la separazione tra i tronchi, che allo stato di fatto misura ben 30 centimetri di larghezza tra le due pareti, quindi una situazione strutturale abbastanza al limite. Nel 1999 vennero fissati i primi consolidamenti e a causa della forte tensione da essi subita, vennero integrati nel marzo del 2002 con ulteriori due funi. Nel corso degli anni l’albero ha subito diversi interventi di contenimenti severi della chioma, proprio per ridurne il carico e quindi il rischio di cedimenti. La sommatoria di tutti questi interventi nel corso dei circa 20 anni di gestione ha sicuramente raggiunto l’obbiettivo di mantenere l’albero in vita, evitando soprattutto che si potessero verificare cedimenti strutturali. Purtroppo però a oggi dal punto di vista arboricolturale, in virtù dello stato di fatto, degli estesi cedimenti e del peggioramento dei cretti rilevati rispetto al passato, il mantenimento dell’albero lo si può interpretare come un accanimento terapeutico, su un soggetto arboreo ormai strutturalmente compromesso in modo estremo ed irreversibile. Si consideri anche che se non fossero stati fissati i consolidamenti, le probabilità che si verificassero cedimenti con schianti al suolo di uno o più tronchi sarebbe stata elevatissima. Per questa ragione non sono state effettuate prove di trazione che potevano determinare il cedimento strutturale della pianta in esame"
Ma questa non è stata l'unica pianta attentamente monitorata dall'Amministrazione comunale. Altri due iconici giganti verdi situati nel cuore del centro storico sono sotto stretta osservazione.