Protesta

Un impianto di biometano tra Gorgonzola e Melzo? "Assolutamente no"

I sindaci dei due Comuni non sono d'accordo e hanno intenzione di dare battaglia per fermare le operazioni

Un impianto di biometano tra Gorgonzola e Melzo? "Assolutamente no"
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E’ bastato un solo incontro conoscitivo per seminare il panico da Gorgonzola a Melzo.

"L'impianto di biometano noi non lo vogliamo"

Un colloquio, richiesto da A2A agli assessori della Giunta di Ilaria Scaccabarozzi, per parlare di un’idea: la realizzazione di un impianto di biometano sopra a un terreno (di proprietà privata), di diversi ettari. Un impianto che secondo quanto emerso da quell’incontro potrebbe essere grande, gigante, mastodontico, da far impallidire addirittura l’Europa intera.

Tre ettari di terreno, ben 32 "campane" (le strutture per le lavorazioni del biogas) e immensi impianti, dai quali si potrebbe riconvertire l’energia. Secondo quanto emerso, sembrerebbe che l’incontro di A2A sia stato di carattere informativo, col Comune: non un progetto, non troppi dettagli se non sulle dimensioni mastodontiche dell’impianto, e nemmeno un rendering.

Il futuro è tutto in aggiornamento, tutto dipenderebbe anche da dove pende l’ago della bilancia di Regione e Città Metropolitana e anche di Legambiente, che ancora non è chiaro se si dichiari favorevole oppure no alla costruzione.
Ma le piccole realtà che sarebbero coinvolte, in caso diventi realtà, quali Gorgonzola e Melzo, hanno già deciso: "Anche no, grazie" e intendono dare vita a una vera e propria battaglia, che in questi giorni è solo agli albori. E inizierà lunedì, in Consiglio comunale in città, dove il sindaco parlerà chiaro ai cittadini e ai politici locali, con un’idea e un piano ben definito. E anche il primo cittadino di Melzo, Antonio Fusè, è sul piede di guerra.

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