Un giardino dedicato al capitano ucciso da Cosa nostra
L'inaugurazione si terrà a Cassina de' Pecchi domenica 25 giugno 2023
L’Amministrazione comunale di Cassina de' Pecchi domenica 25 giugno 2023 alle 10 intitolerà il giardino di via Carlo Alberto dalla Chiesa, proprio di fianco alla caserma dei Carabinieri, a Mario d’Aleo, ucciso da Cosa nostra.
Un riconoscimento meritato
Un gesto semplice che va nella direzione di ricordare e onorare i servitori dello Stato che hanno perso la vita in nome della legalità e della giustizia.
hanno commentato gli amministratori.
Alle 10 ci saranno i saluti del sindaco Elisa Balconi e dell'assessore all'Ambiente Fabio Varisco, cui seguiranno gli interventi delle autorità tra cui il consigliere regionale Riccardo Pase, vice presidente della commissione Ambiente.
A D'Aleo è stata riconosciuta la Medaglia d'oro al valor civile alla memoria con questa motivazione:
In servizio in una Compagnia Carabinieri operante in zona ad alto indice di criminalità organizzata, pur consapevole dei gravi rischi cui si esponeva, con elevato senso del dovere e sprezzo del pericolo svolgeva tenacemente opera intesa a contrastare la sfida sempre più minacciosa delle organizzazioni mafiose. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato tesogli con efferata ferocia, sacrificava la sua giovane vita in difesa dello Stato e delle istituzioni. Palermo, 13 giugno 1983.
La sua storia
Il Capitano dei Carabinieri Mario D’Aleo nasce a Roma il 16 febbraio 1954. Frequenta il liceo scientifico “Cavour” della Capitale e dopo aver conseguito la maturità nel 1973, inizia la carriera militare entrando all’Accademia di Modena. Viene nominato sottotenente dell’Arma dei Carabinieri il 20 ottobre 1975 e trasferito alla Scuola di Applicazione in Roma.
Il 14 settembre 1977 viene destinato alla Scuola Sottufficiali Carabinieri di Firenze per il 1° Battaglione in Velletri; promosso Tenente, continua nello stesso Comando di Corpo e quindi, in tale grado viene trasferito, in data 28 maggio 1980, all’allora Legione Carabinieri di Palermo, ove assume il Comando della Compagnia Carabinieri di Monreale.
In attesa di imminente matrimonio, perde la vita il 13 giugno 1983 unitamente all’Appuntato Bommarito Giuseppe e al carabiniere Morici Pietro che l’accompagnavano, in un agguato mafioso, a seguito di colpi d’arma da fuoco.
Alla sua memoria , il 31 agosto del 1983, viene conferita la Medaglia d’Oro al valor Civile.