Salute

Un colon di 12 metri, San Raffaele in campo per la prevenzione dei tumori

Martedì 18 ottobre dalle 9.30 degli specialisti saranno presenti per dare informazioni sulla prevenzione dal tumore: fattori di rischio e come si affronta la malattia.

Un colon di 12 metri, San Raffaele in campo per la prevenzione dei tumori
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Un'installazione di 12 metri, gonfiabile, che svetterà nel piazzale principale dell'Irccs ospedale San Raffele di Segrate. Un'iniziativa che vuole sensibilizzare la popolazione sul tema della prevenzione dei tumori al colon.

Un colon di 12 metri

Martedì 18 ottobre dalle 8.30 alle 16  un team di medici dell’Irccs ospedale San Raffaele, afferenti all’unità di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, diretta dal professor Silvio Danese, e all’Unità Chirurgia Gastroenterologica, diretta dal professor Riccardo Rosati, saranno a disposizione del pubblico per spiegare cos’è il tumore del colon retto, quali sono i fattori di rischio e per sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce e della prevenzione grazie anche a stili di vita corretti.

La professoressa Giulia Martina Cavestro, gastroenterologa e responsabile del progetto GastroPerMe (Gastrointestinal Personalised Medicine) del San Raffaele proporrà alle persone interessate il test online PREMM5 per la valutazione dell’eventuale rischio geneticamente determinato di sviluppare una patologia tumorale per la presenza di una variante patogenetica (mutazione) del DNA. Se opportuno, sarà offerta, a chi presenterà una probabilità aumentata del rischio, una visita oncogenetica per un approfondimento e per l’eventuale presa in carico della persona.

La campagna Ethicon “LifeLine”

Ethicon parte di Johnson & Johnson Medtech, collabora con l’ospedale San Raffaele per questa tappa milanese della campagna “LifeLine” che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce del tumore del colon-retto. Tra le conseguenze della pandemia, infatti, c’è anche quella di avere allontanato i cittadini dai tradizionali percorsi di screening e prevenzione. Questa campagna mira a promuovere il coinvolgimento attivo dei cittadini nella tutela della propria salute e del proprio benessere. Una iniziativa in cui si intende anche offrire alla popolazione un’esperienza immersiva e strumenti informativi semplici, che possano stimolare la consapevolezza circa l’importanza di ripristinare l’iter di screening e visite, nonché di eventuali interventi d’elezione.

Il tumore del colon retto

Il tumore del colon-retto è al secondo posto in Italia nella popolazione maschile e femminile per incidenza e mortalità. Solo nel 2020 sono state stimate circa 43.700 nuove diagnosi di tumore al colon retto e sempre nello stesso anno, secondo dati Istat, sono stati oltre 21mila i decessi causati da questa patologia. Si tratta di una patologia che colpisce maggiormente gli anziani, ma che negli ultimi dieci anni è cresciuta anche nella popolazione giovanile, sotto i 50 anni.

In generale, l'incidenza e la mortalità del cancro colorettale (CCR) sono diminuite negli individui di età superiore ai 50 anni che vivono nei Paesi occidentali, grazie ai programmi di screening, ad abitudini di vita più sane e ai progressi in chirurgia, radioterapia e oncologia.

La storia familiare e le condizioni ereditarie rappresentano un fattore di rischio - circa il 25% dei casi di cancro del colon presentano storia familiare, dal 6 al 10% possono essere associate ad una variante patogenetica ereditata - ma oggi sappiamo che ci sono altri potenziali fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza del tumore: obesità, dieta scorretta, inattività fisica, consumo di alcol, fumo di sigaretta.

I sintomi

Il tumore del colon retto spesso non manifesta particolari sintomi nella fase iniziale della malattia e molti segnali possono essere correlati anche ad altre problematiche cliniche.

Tuttavia, a tutte le età, ma soprattutto nella popolazione giovanile, in presenza di sintomi quali sangue nelle feci, inspiegabile perdita di peso, dolore addominale, stipsi di recente insorgenza, anemizzazione, è fondamentale rivolgersi a uno specialista per un approfondimento.

 

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